L’Italia per la prima volta in assoluto, potrà partecipare a una missione spaziale di ritorno sulla Luna. Nell’arco dei prossimi quattro anni, riporta il Messaggero, si costruiranno le casette della base al Polo Sud del satellite. Quindi con ogni probabilità gli astronauti Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti prenderanno parte personalmente all’allunaggio (nella foto in alto Luca Parmitano, al centro, durante la missione al comando della stazione spaziale internazionale nel 2019). Questa la cornice di un accordo storico firmato a Palazzo Chigi fra Italia e Nasa, l’agenzia spaziale americana. In sostanza l’Italia entra a far parte – primo paese europeo -, del capitolo più affascinante del programma Artemis della Nasa, la riconquista della Luna. Come non avveniva più dal 1972.
Una donna compirà il primo passo
La Nasa ha già stabilito che sarà un’astronauta americana a compiere il primo passo sul suolo lunare. L’Italia fornirà i moduli abitativi. Allestirà esperimenti e provvederà a una parte delle telecomunicazioni. Un progetto in grande che considera molto concreta la prospettiva del turismo spaziale. Il programma Artemis della Nasa prevede già la costruzione tra il 2021 e il 2024 della stazione spaziale Lunar Gateway con la partecipazione di Usa, Europa, Canada e Giappone, e i russi per ora alla finestra.
Fra 4 anni soltanto…
I tempi? Più lunghi di quelli in cui sperava Trump, scrive il Messaggero. Il primo allunaggio con equipaggio Nasa è atteso per il 2024, poi la storia di questi accordi garantisce che ci sarà posto per gli astronauti dei paesi partner quali appunto l’Italia. Chi saranno gli italiani a calcare il suolo lunare? In corsa ci sono l’ex comandante della Stazione spaziale internazionale, Luca Parmitano, 43 anni appena compiuti, e Samantha Cristoforetti, un anno di meno, addestratissimi e assai graditi alla Nasa.
Un settore in forte crescita
Il comparto aerospaziale italiano è un fiore all’occhiello del nostro Paese. Coinvolge 7mila tecnici altamente specializzati in 600 imprese. E realizza un fatturato di quasi 3 miliardi di euro. Grazie al coordinamento dell’Agenzia spaziale italiana è in prima linea nella “space economy mondiale”. Questo settore oggi vale 340 miliardi che potrebbero raggiungere i 4mila miliardi nell’arco dei prossimi dieci anni.