Intervista a Michelangelo Pistoletto: «Così il virus ci ha messo a nudo» [INTERVISTA]
Per un compleanno speciale, era giusto si pensasse in grande, come del resto è sempre stato nello stile di Galleria Continua. Era il 1990 quando Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo fondarono la galleria nel piccolo borgo medievale di San Gimignano. Il tempo è passato e quella piccola realtà si è espansa anche all’estero (Francia, Cina, Cuba), ritagliandosi ben presto un posto accanto alle migliori gallerie del mondo. Oggi, proprio là dove tutto ha avuto inizio, si celebrano i trent’anni dalla nascita con tre mostre dedicate ad altrettanti big dell’arte contemporanea: JR, Daniel Buren e Michelangelo Pistoletto. Tutte le esposizioni sono visitabili in diversi luoghi di San Gimignano fino al 10 gennaio 2021.
La sede principale della galleria – un incantevole ex cinema teatro degli anni ‘50 – ospita la personale di JR intitolata Omelia Contadina che prende il nome proprio dal film che verrà proiettato in loop fino al termine della mostra. Si tratta di un cortometraggio realizzato con la regista italiana Alice Rohrwacher e presentato in anteprima all’ultima edizione della Biennale del Cinema di Venezia. Un’azione cinematografica tesa a scongiurare la scomparsa della civiltà contadina che, nella mostra in Toscana, JR declina attraverso una serie di opere fotografiche realizzate su vetro e gesso, oltre ad un’installazione site specific che occupa e trasforma l’intero spazio della galleria.
Invece, Fuori tempo, a perdita d’occhio è il titolo della mostra di Daniel Buren che, sempre fino al 10 gennaio 2020, trova spazio all’Arco dei Becci. Anche in questo caso, l’iniziativa consiste nella proiezione di un video inedito di sei ore e ventiquattro minuti: una sorta di retrospettiva in forma filmica, nella quale l’artista francese ripercorre le tappe del suo lavoro a partire dagli esordi fino al 2018.
Tuttavia, anche Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) ha pensato ad un progetto inedito per Galleria Continua: si chiama MESSANUDO e, in una nuova location situata in Piazza della Cisterna, presenta dieci opere concepite dall’esponente dell’Arte Povera l’inverno scorso, ovvero prima del diffondersi della pandemia. In esposizione vi sono dodici quadri specchianti che raffigurano varie persone a grandezza naturale e senza abiti; tra loro si distinguono uomini e donne ritratti in pose del tutto spontanee, di etnie ed età differenti. Ebbene, queste opere, interpretate ai tempi del Covid-19 (per altro contratto e debellato dallo stesso Pistoletto durante il lock-down), rimandano a molteplici significati e simbologie che ci siamo fatti spiegare direttamente dall’autore in questa intervista.
Intervista al maestro Michelangelo Pistoletto
Maestro, questo virus ci ha letteralmente messo a nudo…
Assolutamente sì, ha messo a nudo l’umanità. La pandemia ci ha portato a considerare la nostra essenza, quello che siamo veramente e quello che diventeremo. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che siamo tutti diversi in questo mondo, ma che allo stesso tempo abbiamo un destino comune. Se da un lato la scienza, l’economia, la politica e la tecnologia ci hanno portato a meravigliose scoperte, dall’altro ci hanno portati anche a degradare la natura in cui dovremmo sopravvivere. In questo modo la nostra sopravvivenza, per l’appunto, è a rischio.
Quasi tutte le figure dei quadri specchianti si stringono o comunque cercano un contatto tra loro. Quanto le manca la possibilità di avvicinarsi alle persone a lei care?
Moltissimo. Tuttavia, simbolicamente parlando, mi auguro che si possa arrivare ad un abbraccio collettivo. Non ci devono essere abbracci tra gruppi di persone a scapito di altri, non ci deve essere separazione tra povera gente e chi detiene il potere. Così si rischia soltanto di agevolare una società di sottomissione e questo non è più tollerabile.
Un’esortazione al cambiamento che, se non erro, Lei evoca da tempo tramite la sua attività…
È vero. Cambiare responsabilmente la società, di fatto, è l’obiettivo primario della Fondazione che ho istituito parecchi anni fa a Biella: Cittadellarte. Un cambiamento è assolutamente necessario per far sì che le diverse culture ed entità umane possano convivere nel segno del rispetto e della tolleranza reciproca. Anche questa mostra vuole porsi come un incontro interculturale, interumano ed intersociale.
In tutto ciò, qual è il ruolo dell’arte?
L’arte è l’emblema della qualità dell’uomo, ne è specificità; l’arte è la capacità di pensare, di creare, di inventare, di produrre. La società stessa è formata ad arte, perché a sua volta è formata dalla capacità di creare. L’arte è la parola primaria quando si parla di azione, invenzione ed immaginazione. Senza l’immaginazione e la creazione non esisterebbe tutta la scienza e la tecnologia a cui siamo arrivati. Gli artisti di oggi devono essere liberi di esprimersi, ma devono anche essere responsabili, perché devono occuparsi di portare la creazione come bene dell’umanità attivando l’umanità stessa.
INFORMAZIONI
JR
“OMELIA CONTADINA”
Via del Castello 11, dalle 11 alle 23
Fino al 10 gennaio 2021, da lunedì a domenica su appuntamento.
DANIEL BUREN
“FUORI TEMPO, A PERDITA D’OCCHIO”
Via del Castello 11, dalle 11 alle 23
Fino al 10 gennaio 2021, da lunedì a domenica, 10.00-13.00 / 14.00-19.00, su appuntamento.
MICHELANGELO PISTOLETTO
“MESSANUDO”
Via del Castello 11, dalle 11 alle 23
Fino al 10 gennaio 2021, da lunedì a domenica, 10.00-13.00 / 14.00-19.00, su appuntamento.
Per garantire la massima sicurezza è necessario prenotare la visita alla mostra scrivendo alla mail info@galleriacontinua.com
GALLERIA CONTINUA
Via del Castello 11, San Gimignano (SI), Italia
tel. +390577943134