In Italia solo il 40% dei corsi d’acqua è in buono stato ecologico, vale a dire che il 60% è troppo inquinato per poter essere classificato come “in salute”. Lo denuncia il Wwf in occasione della quindicesima edizione del World Rivers Day, la Giornata mondiale dei fiumi, che si celebra domenica 27 settembre.
“Nonostante l’urgente necessità di riqualificarli si continua a danneggiarli” denunciano gli ecologisti. Non si ottempera, cioè, alla Direttiva europea Quadro Acque, in base ai parametri della quale si è calcolato lo “stato ecologico” di fiumi e torrenti di tutta Italia.
Nel dossier SOS fiumi. Manutenzione idraulica o gestione fluviale? il Wwf Italia documenta e denuncia il diffuso e indiscriminato attacco “legalizzato” ai nostri fiumi. Un po’ ovunque, infatti, afferma l’organizzazione ambientalista, “continuano a essere autorizzati dalle Regioni interventi di taglio indiscriminato della vegetazione ripariale e/o di dragaggio degli alvei con la scusa di renderli più sicuri.”
“Azioni in aperto contrasto con le direttive europee – sostiene il Wwf – ma anche con la recente Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 . Quest’ultima afferma che ‘occorre adoperarsi di più per ristabilire gli ecosistemi di acqua dolce e le funzioni naturali dei fiumi'”. Uno dei modi per farlo consiste nell’eliminare o adeguare le barriere che impediscono il passaggio dei pesci migratori e nel migliorare il flusso libero dei sedimenti. S’intende così ristabilire lo scorrimento libero di almeno 25mila km di fiumi entro il 2030.
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