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Il New York Times: “Trump non ha pagato le tasse per 10 anni”, si complica la rielezione del presidente

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sarebbe un grande evasore fiscale. È questa in sostanza l’accusa che il New York Times muove al tycoon. Trump – sostiene il quotidiano – non ha pagato tasse federali sul reddito per almeno 10 degli ultimi 15 anni. Non solo. Nel 2016 e nel 2017 ha sborsato solo 750 dollari per ciascun anno. Lo scoop si basa su informazioni a proposito delle dichiarazioni fiscali fatte negli ultimi 20 anni dal presidente americano. Dichiarazioni che Trump non ha mai reso pubbliche. Un’inchiesta giornalistica che rovina la festa al presidente il giorno dopo la controversa nomina della giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. E alla vigilia del primo duello tv con Joe Biden, che sarà trasmesso anche in Italia, oggi 28 settembre.

Trump si difende: “Solo fake news”

La notizia bomba è stata pubblicata proprio nel momento in cui Trump stava per iniziare una conferenza stampa convocata per attaccare i media, rei di criticare la scelta della giudice Barrett solo – ha detto – perché è cattolica. Ma la questione è passata subito in secondo piano, con il presidente costretto a difendersi dalle domande dei giornalisti e che ha liquidato le rivelazioni del Nyt come “assolute fake news“.

Enorme mole di debiti

Secondo le carte di cui il Nyt è venuto in possesso, Trump avrebbe pagato appena 750 dollari di tasse federali sul reddito sia l’anno in cui ha vinto la presidenza sia il suo primo anno alla Casa Bianca. Avrebbe invece pagato “zero dollari” in dieci degli ultimi 15 anni, soprattutto – si spiega – grazie all’escamotage di riportare molte più perdite rispetto alle somme guadagnate. Le finanze del presidente – racconta sempre il Nyt – sarebbero poi sotto stress, con centinaia di milioni di debiti legati in gran parte alla gestione delle proprietà della Trump Organization, l’impero di famiglia.

“I cittadini devono sapere”

Il direttore esecutivo del New York Times, Dean Baquet, ha spiegato la decisione di pubblicare le carte top secret. “Crediamo che i cittadini debbano sapere il più possibile dei loro leader e rappresentanti, le loro priorità, le loro esperienze e anche le loro finanze”. Trump, si ricorda, finora si è sempre rifiutato di rendere pubbliche le proprie dichiarazioni fiscali, nonostante le richieste anche da parte del Congresso e della magistratura. “Ogni presidente dalla metà degli anni ’70 ha pubblicato le proprie informazioni fiscali – ricorda Baquet – e Trump, uno dei presidenti più ricchi della nostra storia, ha rotto con questa tradizione”. Per i legali della Trump Organization lo scoop del Nyt è “inaccurato”. Negli ultimi decenni – si spiega – il presidente ha pagato decine di milioni di dollari in tasse personali al governo federale, compresi milioni di dollari da quando ha annunciato la sua candidatura nel 2015.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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