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Diamante extraterrestre, ecco il più grande mai ritrovato: era in un meteorite

Straordinaria scoperta degli scienziati: trovato dentro un meteorite il più grande diamante extraterrestre mai scoperto finora. L’oggetto alieno si è formato dal potente scontro di un asteroide con un corpo celeste di piccole dimensioni. Non grande come Marte o Mercurio, come ipotizzato in precedenti ricerche per altri diamanti spaziali. A dimostrarlo è uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) dal gruppo di Fabrizio Nestola, dell’università di Padova.

I diamanti sono pietre indistruttibili, che al loro interno custodiscono minerali che ci raccontano cosa si trova al centro della Terra e in che periodo si è formato”, spiega Nestola all’Ansa. In questo caso i ricercatori, studiando un frammento del meteorite Tc8, caduto in Sudan nel 2008, hanno trovato la presenza di un 6-7% di nanodiamanti e nanografite.

“Applicando per la prima volta sui diamanti la tecnica della microdiffrazione a raggi X, abbiamo visto che c’erano miliardi di nanodiamanti“, precisa Fabrizio Nestola. In un altro frammento studiato da un ricercatore a Francoforte, appartenente al meteorite Mwa, si è trovato un altro diamante. Questo, però, “era un unico blocco e, con il suo decimo di millimetro, è il più grande diamante extraterestre mai trovato finora”.

Negli anni scorsi, i diamanti grandi (anche se più piccoli di quest’ultimo), presenti in speciali meteoriti (ureiliti), si pensava si fossero formati direttamente nelle profondità di un pianeta di grandezza simile a Marte o Mercurio. E attraverso meccanismi simili a quelli con cui si formano all’interno della Terra. Un pianeta genitore che poi sarebbe andato completamente distrutto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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