Il calcio professionistico italiano, appena ripartito, rischia un brusco stop. È questo il timore diffuso dopo che un’ondata di contagi di Sars-CoV-2 ha colpito il Genoa. La serie A va adesso incontro a possibili rinvii di partite, come minimo. Sono emersi infatti 14 positivi tra la squadra di Maran – giocatori e staff – : un’ombra di incertezza si allunga sul campionato appena ricominciato.

La società di Preziosi parla di protocolli attivati, mantiene riserbo sui nomi, ma il dato che preoccupa è l’ “incrocio” di domenica scorsa col Napoli. “Stop alla serie A? Sarei cauto a ipotizzare scenari del genere“, dice l’infettivologo Massimo Galli. A rappresentare la preoccupazione di tutto il calcio è Sinisa Mihajlovic, l’allenatore del Bologna, appena uscito dalla positività al coronavirus. “È un vero e proprio focolaio, non so come faranno a giocare – dice il tecnico serbo del Bologna -. Una cosa del genere ce la dovevamo aspettare”.

Di sicuro, dopo il doppio tampone negativo-positivo a cavallo della partita in casa del Napoli – anch’esso ora in preda alla preoccupazione – il club rossoblù dovrebbe chiedere alla Lega di serie A nelle prossime ore il rinvio della partita di sabato. Lega e Federazione si sono subito attivate per capire, in attesa di notizie precise. Si attende anche di capire se e quale sia stato l’ “effetto domino” sui giocatori del Napoli che hanno incrociato al San Paolo i genoani. E domenica sera c’è Juventus-Napoli. Non è escluso che il match clou della terza giornata di serie A sia rinviato.

A Napoli, intanto, tamponi per tutti alla squadra di Gattuso, ma l’allenamento previsto per ora resta fissato. La notizia è all’attenzione di Governo e delle autorità sanitarie, il rischio di uno stop, almeno temporaneo, è concreto. A venire in soccorso, d’altra parte, c’è la pausa della nazionale, che questa volta è anche più lunga: dal 4 ottobre si riprende il 17. I giocatori del Genoa non sono i primi, e senz’altro non saranno gli ultimi, ad aver contratto il virus. C’è passata la Roma in questo avvio di campionato, e pure la Sampdoria che ha accolto Keita risultato “debolmente positivo” al virus durante gli esami medici di routine e messo immediatamente in quarantena. Mai, però, era capitato un contagio così diffuso in una partita di campionato.