Nicola Evangelisti, New Quantum, acrilico su tela, 100x100 cm, 2020
A vent’anni dalla scomparsa, l’Hangar Bicocca di Milano celebra Chen Zhen (Shanghai, 1955 – Parigi 2000) con una mostra a cura di Vicente Todolì che aprirà il 15 ottobre 2020 per concludersi il 21 febbraio 2021. L’artista cinese, sin dagli esordi, si è saputo distinguere a livello internazionale per la capacità di abbattere i muri esistenti tra espressività orientale e occidentale, per mezzo di opere che anticipavano la complessità socio-politica del mondo di oggi. Infatti, le tematiche più frequentemente affrontate da Chen Zhen riguardavano il consumismo, la globalizzazione ed il loro rapporto con la tradizione.
Short-circuits – questo il titolo della retrospettiva milanese – presenta oltre 20 installazioni realizzate dall’artista negli ultimi dieci anni della sua carriera, fino al 2000; queste stesse installazioni derivano perlopiù da prestiti di prestigiose istituzioni e collezioni, sia straniere che italiane. Un percorso attraverso opere estremamente rilevanti, capaci di rappresentare l’interdipendenza tra materiale e spirituale e di mantenere aperta la riflessione sull’azione curativa e purificatoria dell’arte, nonché sui processi metaforici di malattia e guarigione.
Per la prima volta, alla Pinacoteca Ala Ponzone di Cremona, si possono ammirare le due versioni del Riposo durante la fuga in Egitto di Orazio Gentileschi (Pisa, 1563 – Londra 1639). Accanto alle due magnifiche tele – una del Kunsthistorisches Museum di Vienna e l’altra proveniente da una collezione privata – la mostra a cura di Mario Marubbi propone una selezione di altri dipinti, sculture, avori ed incisioni che hanno a che fare con la “Fuga”. Un tema quest’ultimo che, così come magnificamente ricreato dal Gentileschi, affascinò diversi committenti. Tanto che, accanto alle due versioni riunite a Cremona, se ne conoscono altre due: la prima al Louvre e al Birmingham Museum la seconda.
Le due versioni esposte all’Ala Ponzone risalgono al momento in cui Orazio Gentileschi – forse il più precoce e acuto interprete tra i pittori caravaggeschi – godeva di enorme fama internazionale. Fama accresciuta a Parigi, dove era stato chiamato alla corte di Maria de’ Medici, e ampliata a Londra dove era stato chiamato da George Villiers, primo duca di Buckingham. Mostra aperta dal 10 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021. Per maggiori informazioni https://www.comune.cremona.it/node/491133
Invece, c’è tempo fino al 31 dicembre 2020 per visitare la Biennale Light Art di Mantova 2020; quest’anno l’iniziativa prevede la curatela generale di Vittorio Erlindo e si compone di due sezioni: Light Art, a cura di Vittorio Erlindo, e Black Light, a cura di Gisella Gellini e Gaetano Corica. Trentaquattro artisti nazionali ed internazionali sono stati chiamati a confrontarsi con il tema della luce in rapporto allo spazio. In particolare, l’obiettivo della Biennale è quello di stabilire un dialogo intenso e al contempo delicato tra le opere degli artisti e gli spazi interni ed esterni della Casa del Mantegna e del Tempio di San Sebastiano di Leon Battista Alberti. Per maggiori informazioni https://biennalelightart.it/
Tra i numerosi artisti coinvolti, ci limitiamo a citare Nicola Evangelisti, Vincenzo Marsiglia, Peter Assmann, Davide Coltro, Donatella Schilirò e Margareta Hesse.
A Padova, per la precisione al Centro San Gaetano, Marco Scotini curerà la mostra Van Gogh. I colori della vita che apre al pubblico il 10 ottobre 2020. Grazie soprattutto, ma non solo, alla fondamentale collaborazione del Kröller-Müller Museum e del Van Gogh Museum, la mostra propone 83 quadri e disegni riconducibili a ciascun periodo della vita del grande pittore, da quello olandese fino al tempo francese vissuto tra Parigi, la Provenza e Auvers-sur-Oise. Per esempio, sarà possibile ammirare dipinti famosissimi come l’”Autoritratto con il cappello di feltro”, “Il seminatore”, i vari campi di grano, “Il postino Roulin”, “Il signor Ginoux”, “L’Arlesiana” e diversi paesaggi attorno al manicomio di Saint-Rémy.
Tuttavia, la mostra a Padova non si limita ad includere questo corpus di 83 opere di Van Gogh. Ad esse sarà infatti affiancata una selezione di una ulteriore quindicina di capolavori di artisti, a partire da Millet, passando per Gauguin, Seurat, Signac, Hiroshige in quanto a lui collegati. Da non dimenticare le tre grandi tele di Francis Bacon a inizio percorso, ad indicare come la figura dello stesso Van Gogh abbia influito anche sui protagonisti del XX° secolo. È possibile prenotare i biglietti alla pagina https://biglietto.lineadombra.it/?lang=it
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