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Covid e movida, coprifuoco in Campania: bar e locali chiusi dalle 23

Bar, gelaterie, pasticcerie, ristoranti. Ma anche ogni altro esercizio simile questi. Tutti quanti dovranno restare chiusi dalle 23 alle 6 della mattino dopo. Stop, dunque, alla movida. È la nuova regola restrittiva contro la diffusione del Covid che scatta con decorrenza immediata da oggi 5 ottobre in tutta la Campania.

L’ha stabilita il governatore da poco rieletto per un secondo mandato, Vincenzo De Luca, tramite un’ordinanza pubblicata sul Bollettino ufficiale. Il “coprifuoco” dei locali durerà fino al 20 ottobre prossimo. Stop dunque alla movida notturna di Napoli e di tutta la regione.

In Campania, inoltre, a ristoranti, pizzerie ed altri esercizi della ristorazione – come pub, vinerie, kebab e simili -, è fatto obbligo di prevedere l’ultimo ingresso dei clienti, nonché degli avventori per asporto, alle ore 23. Ogni giorno della settimana. Le consegne a domicilio sono invece consentite senza limiti di orario.

La situazione relativa alla diffusione della pandemia è tale che il Consiglio dei ministri è sul punto di prendere nuove drastiche decisioni per tutta Italia. È stato intanto riattivato alla Protezione Civile il Comitato operativo che ha affrontato i primi mesi dell’emergenza Covid. Una prima riunione si è svolta questa mattina, 5 ottobre, alla Protezione Civile. E non si fermano i contagi nel mondo, giunti a quota 35 milioni. In Europa Parigi chiude i bar, mentre in Spagna si ricordano le vittime del coronavirus con una distesa di bandiere per ogni vita portata via dalla pandemia. A Londra il premier Boris Johnson avverte i cittadini: la strada sarà “accidentata” fino a Natale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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