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Vaccino anti Covid, l’Oms: “Ai giovani sani non prima del 2022”

Lo sostiene la ricercatrice capo dell'Organizzazione mondiale della sanità

Con l’approssimarsi della fine di questo annus horribilis 2020 cresce l’attesa per un vaccino contro il coronavirus. Esiste l’ipotesi che il vaccino possa essere disponibile già entro la fine dell’anno. Più verosimilmente nei primi mesi del 2021. Come però dicono gli esperti, il vaccino, ormai quasi assurto a vera e propria panacea di tutti i mali del Covid, non lo si potrà immediatamente somministrare a tutti i cittadini indistintamente.

A chi andrà la precedenza

Esistono chiare priorità che occorre seguire. Lo ha sottolineato Soumya Swaminathan, ricercatrice capo presso l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). “Ci saranno molte indicazioni, ma penso che una persona media, un giovane sano potrebbe dover aspettare fino al 2022 per ottenere un vaccino”, ha detto Swaminathan. Ha quindi ribadito come l’assoluta precedenza “la avranno gli operatori sanitari e in prima linea. E fra questi va comunque definito chi è più a rischio. Poi gli anziani e così via”.

Le sperimentazioni in corso

Il cammino verso la produzione di uno o più vaccini in grado di arginare, se non di debellare, il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 resta comunque complesso. Se dalla Russia rimbalzano notizie circa il varo di un secondo vaccino “autoctono”, in Occidente si muovono da tempo le grandi multinazionali farmaceutiche. Le quali non sempre riescono a portare a casa risultati ineccepibili sulle sperimentazioni in corso. Lo scorso 9 settembre, ad esempio, era arrivata la notizia di un temporaneo stop ai test clinici in corso da parte del gruppo AstraZeneca. I ricercatori si erano imbattuti in una “reazione avversa” verificatasi in un volontario al quale avevano inoculato il vaccino sperimentale.

Decisivi i primi mesi del 2021

Il vaccino sperimentale, in ogni caso, potrebbe ancora essere disponibile sul mercato “a fine anno o all’inizio del 2021”. Malgrado la temporanea battuta d’arresto della terza fase di test. “Possiamo farcela” aveva dichiarato infatti Pascal Soriot, amministratore delegato di AstraZeneca. Il progetto resta “in corsa per avere entro quest’anno una datasulla richiesta di approvazione delle autorità sanitarie.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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