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“In Italia 3,5 milioni di famiglie non hanno Internet”, il Rapporto Auditel-Censis

La rilevazione è stata presenta in Senato

La pandemia del coronavirus e in particolare il periodo del lockdown hanno messo in luce come i prodotti tecnologici siano ormai paragonabili a beni di prima necessità. A marzo e aprile scorsi, quando tutti gli italiani erano chiusi in casa per decreto, possedere un computer, un tablet, uno smartphone potente era fondamentale. Non solo per restare genericamente connessi al resto del mondo. Ma anche per fare spesa online. Questa esperienza si ripercuote sul nostro futuro. E viene presa in considerazione dal terzo Rapporto Auditel-Censis, presentato in Senato lunedì 19 ottobre.

Il rapporto si intitola: “L’Italia post lockdown: la nuova normalità digitale delle famiglie italiane“. Nel 2019 sono state quasi tre milioni e mezzo le famiglie italiane che non hanno avuto a disposizione un collegamento ad Internet. Una situazione le cui conseguenze si sono aggravate durante il lockdown. Si tratta di milioni di italiani che non hanno potuto svolgere alcun tipo di attività in Rete. Nel Rapporto Censis si evidenzia tuttavia che sono “solo” 300mila le famiglie in cui c’è stato almeno un occupato o uno studente che risultato privo del collegamento al web.

Il lockdown è stato invece il battesimo online per 24 milioni e 300mila persone. Dal Rapporto emerge che nel 2019 il collegamento ad internet è stato disponibile nell’85,9% delle case italiane, con percentuali che oscillavano tra il 98,1% in quelle di livello socio-economico elevato e il 59,5% in quelle di chi ha un livello socio-economico basso. Inoltre, a fronte di una media Italia del 55% di famiglie che dispongono della banda larga su rete fissa, questa è presente nel 77% delle famiglie che si collocano nella fascia alta e medio-alta. Ma solo nel 19,8% di quelle con livello socio-economico basso.

E ancora: sono quasi 6 milioni le famiglie che oggi si collegano al web solo tramite smartphone. Di conseguenza non possono garantire la qualità delle loro prestazioni a distanza. Nel 76,9% delle famiglie di livello socioeconomico basso non è presente in casa neppure un pc fisso o portatile. Oppure un tablet collegato a Internet. Una quota che è del 10,2% tra quelle di livello socioeconomico alto. Scopo della rilevazione Auditel-Censis è, passato per ora il lockdown, fare un bilancio di quanto accaduto. Al fine di capire quali abitudini e comportamenti nella fruizione delle nuove tecnologie siano destinati a rimanere anche in futuro, cambiando stabilmente il modello di vita degli italiani.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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