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Covid in Campania, Arzano zona rossa: non si entra e non si esce

Scatta l'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca

Il moltiplicarsi esponenziale dei contagi da coronavirus sta rapidamente portando molte regioni e province d’Italia all’adozione di provvedimenti drastici. Dopo il coprifuoco notturno in tutta la Lombardia (scatterà dal 22 ottobre), in Campania il presidente Vincenzo De Luca ha istituito fino al 30 ottobre la zona rossa di Arzano (Napoli). La decorrenza è “immediata” e valida fino al termine del corrente mese “salvo ulteriori provvedimenti in conseguenza dell’evoluzione della situazione epidemiologica”. Nel comune di Arzano, ha evidenziato la Asl Napoli 2 Nord, si è avuto un incremento del 209,4% dei contagi tra il 29 settembre e il 20 ottobre.

Il mini lockdown non basta

L’ordinanza della commissione straordinaria che aveva disposto un “mini lockdown” con stop delle attività didattiche e chiusura delle attività commerciali ha provocato manifestazioni e proteste. “Tale situazione – si legge nell’ordinanza che cita una nota della commissione straordinaria – ha amplificato il rischio di ulteriori contagi. In un territorio già duramente colpito. Oltre a creare gravi problemi di sicurezza e di ordine pubblico”.

Perché Arzano è uno snodo importante

La posizione di Arzano è particolare. Si tratta di un comune posto in un “punto nodale e nevralgico per la viabilità di buona parte della Città metropolitana”. Napoli, dunque, è sotto tiro. Arzano, infatti, è geograficamente “fondamentale per il collegamento autostradale alle maggiori arterie.” Ma anche, si spiega nell’ordinanza, “per l’interconnessione con i comuni limitrofi collegati senza soluzione di continuità”. Tutto ciò ha portato alla “necessità di assumere misure più drastiche per evitare spostamenti da e per Arzano”.

Spostamenti vietati

Da qui la decisione di disporre severe nuove misure restrittive. Innanzitutto il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutte le persone residenti. Non solo. C’è anche, reciprocamente, il divieto di accesso nel territorio comunale. Quindi la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Si sospendono le attività commerciali e produttive, comprese le attività di ristorazione, salvo che in modalità di consegna a domicilio. Fatta eccezione per soli i servizi alla persona ed attività connesse all’approvvigionamento di beni e servizi di prima necessità.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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