Il governatore Attilio Fontana ha firmato al mattino di oggi 21 ottobre l’ordinanza sul coprifuoco in Lombardia. L’obiettivo è tentare di arginare il dilagare dei contagi da coronavirus. L’intera regione “chiude” di notte: dalle 23 fino alle 5 del mattino, a partire da giovedì 22 ottobre. Non solo Fontana ha siglato l’ordinanza del coprifuoco, lo ha fatto anche il ministro della Salute Roberto Speranza.
Valida fino al 13 novembre
L’Associazione nazionale comuni d’Italia (Anci) e i sindaci dei 12 capoluoghi di provincia lombardi hanno ricevuto il testo ufficiale firmato. Il provvedimento che fa scattare il coprifuoco resterà in vigore fino al 13 novembre prossimo. Il coprifuoco è previsto dalle 23 alle 5 del mattino successivo. Ciò significa che ci si potrà spostare in quest’arco temporale – in sostanza, la notte – solo per tre ordini di motivi. Le “comprovate esigenze lavorative”, le situazioni di necessità, i motivi di salute.
Milano rischia molto
Sul fronte politicamente avverso a quello del presidente Fontana, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sembra plaudire all’iniziativa. “In questo momento c’è una impennata di ricoveri in Lombardia con eccezione di Cremona Bergamo e Brescia – ha dichiarato il primo cittadino del capoluogo di regione -. Questo perché lì c’è scorta di immunità ma che prezzo hanno pagato? Io non voglio che Milano paghi quel prezzo, per le sue dimensioni avrebbe un problema enorme”.
“In mezza Europa il coprifuoco c’è già”
Parlando poi del coprifuoco, Sala ha aggiunto: “Questa idea di chiudere la sera non è che sia una follia nata in Lombardia. Parigi è in lockdown dalle 21 alle 6 per un mese. Io sono stato a Londra tre settimane fa e lì i ristoranti alle 22 chiudono. A Barcellona gli esercizi commerciali sono chiusi per 15 giorni. Le grandi città, le aggregazioni nelle grandi città, hanno questo tipo di rischio”. Ma non basta. Il sindaco ha dedicato le sue dichiarazioni in particolare agli anziani. “Rivolgo un invito agli over 65: state a casa, in questo momento state a casa, non rinunciate agli affetti ma state a casa”. La pandemia, ha detto ancora Sala, “sta colpendo in maniera diversa per fasce d’età. Però ricordo una cosa: in Italia purtroppo ci sono stati 36mila morti a oggi, 33mila sono over 65. Quindi distinguiamo chi è contagiato e chi ci lascia le penne. Noi dobbiamo proteggere quella fascia d’età”.