Dopo la Lombardia e la Campania, coprifuoco notturno anche nel Lazio. L’emergenza Covid si sta aggravando. In Italia si sono raggiunti, mercoledì 21 ottobre, i 15.199 nuovi casi di coronavirus e 127 decessi. A fronte, comunque, di un numero di tamponi eseguiti che cresce di giorno in giorno. Il 21 ottobre medici e sanitari hanno effettuato 177.848 tamponi. L’Emilia-Romagna e la Sardegna ora si preparano: i rispettivi governatori potrebbero far scattare presto nuove misure restrittive sul modello del coprifuoco notturno di altre regioni.

Lombardia

In Lombardia il coprifuoco scatta dalle 23 alle 5 a partire da oggi 22 ottobre. Ci si può spostare fuori casa soltanto per “comprovate esigenze lavorative” o situazioni di necessità o d’urgenza, ovvero per motivi di salute. In ogni caso resta ammesso il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza. Si torna perciò all’autodichiarazione che gli italiani firmavano durante il lockdown. Occorre certificare gli spostamenti. Sono, queste, tutte misure contenute nell’ordinanza emanata in Lombardia e firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal presidente della Regione, Attilio Fontana. Le nuove regole restano valide per una ventina di giorni, fino al 13 novembre 2020, salvo proroga.

Lazio

Firmata l’ordinanza anche per la Regione Lazio. Scatta il blocco della circolazione dalle 24 alle 5 da domani 23 ottobre mentre le disposizione sulla Dad (Didattica a distanza) alle scuole superiori e all’Università scatteranno da lunedì prossimo 26 ottobre. L’ordinanza del governatore Nicola Zingaretti prevede anche un aumento di posti Covid nelle terapie intensive degli ospedali. L’obiettivo è di arrivare a un numero di 2.913 posti letto disponibili. Di questi 552 sono da dedicare alla terapia intensiva. Inoltre è prevista una manifestazione di interesse per individuare strutture private per effettuare 5.000 tamponi al giorno.

Campania

La Regione ha comunicato che la riapertura delle scuole primarie per il 26 ottobre non è certa ma anzi anzi “a forte rischio”. Da venerdì 23 ottobre alle 23 scatta la chiusura dei locali pubblici e dalle 24 alle 5 del mattino lo stop alla mobilità. Dalla mezzanotte di venerdì entra in vigore l’ordinanza che limita gli spostamenti interprovinciali. Non si potrà recarsi in altre province neanche se si ha una casa di proprietà. Se un cittadino napoletano, ad esempio, ha una casa in Cilento non potrà raggiungerla per passarvi il weekend. L’ordinanza però non ha alcun effetto per gli spostamenti da e verso altre Regioni. Se da Napoli si vuole andare a Roma si potrà farlo, anche se questo vuol dire attraversare la provincia di Caserta.

Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna si tiene pronta ad ulteriori misure restrittive. “Bisogna contenere la crescita” del virus, ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna e della Regioni, Stefano Bonaccini, a Tg2 Post. Lo si può fare “dividendo le cose indispensabili, come scuola e lavoro, dalle altre, valutando giorno per giorno con il governo”. Chiudere i confini delle Regioni? “Io mi auguro di no” ha dichiarato. Un lockdown generalizzato, ha detto, significherebbe “passare alla pandemia economica e sociale”. Qualora servissero ulteriori restrizioni, “bisognerà decidere quali ambiti ci si può permettere di chiudere e quali no. Fabbriche, negozi e scuole non si possono chiudere”.

Basilicata

Dal 23 ottobre nelle scuole superiori della Basilicata almeno il 50% degli studenti sarà interessato dalla didattica a distanza. Lo stabilisce un’ordinanza pubblicata del presidente della Regione, Vito Bardi. La Dad resterà in vigore fino al 13 novembre. Nell’ordinanza Bardi ha stabilito anche la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica, ad esclusione di generi alimentari, edicole, tabacchi, farmacie e parafarmacie.