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Usa 2020, Obama attacca Trump: “È uno zio pazzo, mandiamolo a casa”

L'ex presidente democratico in campo per Biden, fra 12 giorni le presidenziali

Si alzano i toni della campagna elettorale per le presidenziali negli Stati Uniti. Il primo presidente di colore d’America, Barack Obama, ha sferrato in queste ore un duro attacco a Donald Trump, nel tentativo di dare una spallata al tycoon e far volare il candidato democratico Joe Biden, attualmente avanti nei sondaggi. Trump, ha detto Obama, “mente ogni giorno, ha un comportamento da zio pazzola sua presidenza è come un reality show. A causa sua, la nostra reputazione nel mondo è a pezzi e la democrazia è a rischio“.

Il successo dell’ “early voting”

L’ex presidente è già intervenuto in questa campagna ma adesso lo fa con la consapevolezza che, anche e soprattutto a causa del Covid, il cosiddetto “early voting” degli americani ha avuto un clamoroso successo. Il voto anticipato, per posta e recandosi prima della data ufficiale alle urne, ha visto la partecipazione di quasi 30 milioni di statunitensi nei giorni scorsi. Il presidente Trump ha più volte criticato questa modalità di espressione della volontà dei cittadini, affermando che senza dubbio porterà a “enormi frodi elettorali”. E che, in sostanza, corromperà le elezioni del 2020. Tuttavia, riporta Lifegate.it, le accuse sono state più volte smentite. Anzi: secondo il Brennan center for justice della New York University, è più probabile che un americano “venga colpito da un fulmine piuttosto che commetta frode tramite il voto per posta”.

La pandemia del Covid

Obama, tuttavia, ha ammesso che la pandemia di coronavirus, che colloca gli Usa ai primi posti nel mondo per contagi e decessi, sarebbe stata difficile da affrontare per qualsiasi presidente. Ha però ha accusato Donald Trump invitando tutti a pensare al numero di persone che si sarebbe potuto salvare. L’ex presidente si è poi detto fiducioso che Joe Biden e Kalama Harris si circonderanno di “persone serie, capaci di affrontare la situazione”. Trump, secondo l’ex inquilino della Casa Bianca, “è incapace di prendere seriamente l’incarico e non ha mostrato interesse verso nessuno se non se stesso”. Obama ha inoltre attaccato il presidente americano per aver sposato teorie cospirative. Come quella della falsa eliminazione di Osama bin Laden, e per aver minacciato o chiesto la galera per i suoi avversari politici.

I conti in Cina di Trump

Durante il comizio, Obama ha poi citato il lo scoop del New York Times, secondo cui Donald Trump ha depositato ingenti somme su un conto corrente in Cina. “Potete immaginare cosa sarebbe accaduto se avessi avuto un conto segreto in Cina mentre correvo per la Casa Bianca? – ha detto rivolgendosi ai cittadini che lo ascoltavano -. Ha pagato più tasse a un Paese straniero che negli Stati Uniti”. “Io stesso – ha concluso Obama con sferzante sarcasmo – ho pagato più tasse di lui quando avevo 15 anni e distribuivo gelati”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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