Covid, De Luca: “A breve lockdown in Campania, si deve fare in tutta Italia”
Drastica presa di posizione del governatore
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha chiesto oggi 23 ottobre al governo Conte un lockdown nazionale. Non solo. Ha specificato che in ogni caso “la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”. “I dati attuali sul contagio – ha dichiarato – rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). Occorre bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate. In ogni caso la Campania si muoverà in questa direzione a brevissimo”.
Le ordinanze si moltiplicano
Dopo il coprifuoco notturno – dalle 23 alle 5 del mattino – già stabilito per tutta la Campania, ma anche in Lombardia e nel Lazio, potrebbe arrivare il primo lockdown regionale per Covid. Vale a dire quello della Sardegna. Da nord a sud si moltiplicano le ordinanze per arginare il contagio, non solo da parte dei presidenti di Regioni ma anche dai sindaci delle grandi città, ognuno con la propria ricetta. E per le tre regioni che hanno deciso di adottare il coprifuoco il Viminale ha già predisposto un’unica autocertificazione. Cioè la dichiarazione che dovranno esibire i cittadini per gli spostamenti dovuti “a necessità”.
Calabria, coprifuoco e didattica a distanza
La Calabria, intanto, va avanti. A seguito dell’improvvisa morte della governatrice Iole Santelli, il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, ha firmato l’ordinanza. Una normativa che sancisce, per 15 giorni, a partire da lunedì prossimo e fino al 13 novembre, la sospensione delle attività scolastiche per le scuole medie e superiori, e il “coprifuoco” dalla mezzanotte alle 5 in tutta la regione per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il provvedimento era atteso dal 22 ottobre. Da quando, cioè, si è diffusa la notizia di norme più stringenti in materia di prevenzione della pandemia. Nel provvedimento sono contemplate anche misure che riguardano strutture sanitarie e Rsa (residenze per anziani, case di cura).