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“Non andate in Italia, rischiate il Covid”: la Germania ci mette sulla lista nera

Dal 2 novembre i tedeschi in lockdown "light"

Quasi tutta l’Italia, insieme all’Austria, è finita sulla lista nera dei tedeschi. La Germania ha infatti aggiornato l’elenco delle zone a rischio Covid. E ha reso noto, oggi 30 ottobre, che i suoi vicini meridionali sono da evitare. Nelle scorse settimane il Robert Koch Institut – che è un po’ l’Istituto Spallanzani di Berlino – aveva segnalato 11 regioni italiane come “zona rossa”. Adesso, nel nuovo elenco, ce ne sono 13 (quindi più della metà), con l’aggiunta di Liguria e Campania oltre alla provincia di Bolzano che già rientrava nella lista. Le regioni italiane già segnalate il 23 ottobre erano Valle D’Aosta, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Toscana, Veneto, Umbria, più la provincia di Bolzano. Con l’aggiornamento del 30 ottobre rientrano nella lista anche altri Paesi d’Europa, che le autorità tedesche ritengono completamente a rischio. Vale a dire: Croazia, Slovenia, Ungheria, Bulgaria e Cipro.

Zona rossa perfino il Vaticano

Entrano in black list, per la prima volta, regioni della Grecia e della Lettonia. Vengono indicate inoltre regioni della Danimarca, del Portogallo, della Svezia e della Lituania. Anche Monaco, San Marino e il Vaticano sono zone rosse. Il fatto che il ministero degli Esteri tedesco, in seguito alla raccomandazione del Robert Koch Institut, sconsigli di mettersi in viaggio per l’Italia e gli altri Paesi a rischio non comporta comunque un divieto formale. Chi rientra da questi Paesi dovrà però rispettare una quarantena, o sottoporsi a un test e attendere un risultato negativo, per poter uscire di nuovo di casa.

Lockdown dal 2 novembre

In realtà adesso la Germania stessa stringe la cinghia. Quello in arrivo è l’ultimo weekend di libertà per i cittadini. Da lunedì 2 novembre scatta un lockdown “leggero” (rispetto a quello della scorsa primavera) che colpirà anche gli alberghi con divieto di pernottamenti a scopi turistici. “Oggi è un giorno pesante anche per chi deve prendere decisioni politiche”, aveva dichiarato nei giorni scorsi la cancelliera Angela Merkel. “Ma è necessario trovare una via per scongiurare un’emergenza sanitaria”. Il nuovo lockdown tedesco durerà un mese. Prevede la chiusura di ristoranti e bar, ma anche di palestre, studi cosmetici, cinema e teatri. Inoltre nei luoghi pubblici potranno incontrarsi soltanto dieci persone di due nuclei familiari o domestici. Annullati tutti gli eventi pubblici. Le partite di calcio della Bundesliga (la serie A tedesca) torneranno ad essere disputate a porte chiuse. Rimangono aperte le scuole, gli asili, le attività commerciali e i parrucchieri.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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