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Despacito, dopo tre anni finisce il regno di Luis Fonsi su Youtube: non è più al numero uno

Il regno di Despacito, di Luis Fonsi e di Daddy Yankee, alla vetta più alta di Youtube è durato circa tre anni. Apparentemente poco, in realtà cifra incredibile considerati i tempi del mondo digitale. A partire dall’inizio del 2017, momento di uscita del brano, la canzone latinoamericana si è resa protagonista di una serie spaventosa di traguardi raggiunti. 160 milioni di copie (streaming e download), successo planetario sui mercati più impensabili, responsabile pressoché unico del ritorno del pop latinoamericano su scala mondiale; e ovviamente 7 miliardi di visualizzazioni su Youtube, sufficienti a farne il video più visto della storia della piattaforma.

L’incredibile scalata di Baby Shark, la filastrocca coreana che ha battuto Despacito come brano più visto della storia di Youtube

Eppure, tutto ciò non è bastato a Despacito per mantenere il record. E’ di queste ore infatti la notizia che il portale di videoclip ha un nuovo campione, in grado di soppiantare persino i risultati inumani del tormentone 2017. A battere il brano di Luis Fonsi è la canzone più improbabile, che coglierà impreparati gli spettatori casuali. Si tratta di Baby Shark, canzoncina per bambini di appena un minuto e mezzo, narrante la storia di una famiglia di squali; appena una filastrocca, di produzione coreana, accompagnata da breve un videoclip prodotto dalla Pinkfong – divisione a target infantile dell’azienda SmartStudy.

Difficilmente Baby Shark suonerà familiare alle orecchie del pubblico generalista alla pari di Despacito; eppure è proprio la canzone coreana ad essersi imposta come fenomeno online, prima alla pari, infine oltre oltre il brano di Luis Fonsi – portando avanti dal 2016 una scalata insospettabile. In queste ore, la canzone conta 7,04 miliardi di views, sufficienti a consegnargli ufficialmente il primato. Virale la reazione di Hope Segoine, quindicenne coreana e cantante ufficiale del brano, inciso cinque anni fa, ancora bambina, per conto dell’etichetta; “I won“, il suo laconico commento, su un piccolo profilo Instagram da ragazzina qualunque.

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