Intrattenitore e artista da palco d’altri tempi, Gigi Proietti non ha conosciuto limiti nell’attraversamento costante di tutti gli aspetti legati al mondo dello spettacolo. Dal teatro al cinema al doppiaggio alla regia, passando ovviamente per la scrittura e la composizione, l’attore scomparso non si è mai risparmiato neanche l’ennesima, fortunata carriera parallela; quella da cantante, che fin dagli anni ’60 lo ha visto entrare e uscire dagli studi di registrazione. Meno celebrata rispetto a quella teatrale, televisiva e cinematografica, la discografia di Proietti si muove in realtà parallela a questi percorsi; mai esclusivamente musicale, ma sempre legata a quei più ampi progetti riconducibili alla nascente forma del teatro canzone.
Proprio da un simile format, fortemente popolare, nacque il percorso da musicista di Gigi Proietti; partecipando a fine anni ’60 alla messa in scena di Alleluja Brava Gente, l’attore mise finalmente al servizio di uno spettacolo le doti canore già allenate durante la gavetta giovanile nei night club capitolini. L’esibizione, di immenso successo, lo videro al fianco di un’altra leggenda come Renato Rascel, assieme al quale pubblicherà l’album ufficiale nel 1971.
Dal teatro canzone ai singoli, dal musical alla lirica, il percorso da musicista di Gigi Proietti, sempre a cavallo tra il teatro, il cinema e la tv
Il trionfo di Alleluja Brava Gente, oltre a lanciare definitivamente la carriera di Gigi Proietti anche al cinema, ne fece un punto di riferimento per quel periodo di forte revival legato alla canzone popolare romana. Da Lando Fiorini a Franco Califano fino allo stesso Rascel, i primi ’70 videro una corsa al riappropriarsi del repertorio classico della Capitale; divenuto il volto teatrale e cinematografico di questa corrente, Proietti proseguirà a pubblicare lp e singoli per tutto il decennio, facendo suoi personaggi storici come Meo Patacca, e gli standard fondamentali del genere (in decine di singoli e la compilation Nun Je Da’ Retta Roma).
Nel frattempo, proseguì il percorso a teatro, sempre legato a doppio filo al mondo musicale; ai leggendari A Me Gli Occhi e Gaetanaccio di fine decennio seguì il lavoro di adattamento sul musical di Neil Simon Stanno Suonando la nostra canzone (assieme a Loretta Goggi), e la regia di numerose opere liriche. Parallelamente, l’affermarsi da conduttore e one man show televisivo permise a Proietti di estendere la sua arte nelle nascenti tv private, affidandogli le numerose sigle di altrettanti programmi storici del periodo.
Tra conduzioni televisive e il Maresciallo Rocca, gli anni ’90 trovano Proietti all’apice del successo: e arriva il debutto al Festival di Sanremo 1995
Il culmine del percorso musicale di Gigi Proietti si ebbe però nel 1995, alla vigilia del revival vissuto grazie al trionfo del Maresciallo Rocca in tv. Assieme agli amici Peppino di Capri e Stefano Palatresi, l’attore mise insieme il Trio Melody; per la prima volta cantante a tutti gli effetti, assieme ai due compagni si esibì addirittura a Sanremo come concorrente. Il brano, Ma Che Ne Sai…, battezzò una fugace stagione di tour, con date in mezza Italia nel biennio successivo. A suo modo, il testamento di un percorso trentennale; a partire dal 2000, Proietti tornerà finalmente al cinema in pianta stabile, e il suo percorso teatrale verterà definitivamente sulla celebrazione dei classici. Non mancheranno ovviamente le raccolte e i best of, pubblicati a getto continuo fino a oggi, come da sempre si conviene a tutti i Grandi.
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