Gli italiani dovranno tornare a familiarizzare subito con la famigerata “autocertificazione” che tutti abbiamo imparato a conoscere nel corso del lockdown di primavera. Da domani 6 novembre, infatti, entrerà in vigore il nuovo Dpcm del presidente del Consiglio Conte, il quarto in venti giorni. L’Italia sarà divisa in tre “aree”: rossa, arancione e gialla.

Le 4 regioni più critiche

Coloro che si troveranno nella zona rossa avranno stretta necessità dell’autocertificazione. I cittadini delle quattro regioni comprese nell’elenco di quelle ad alto rischio Covid – Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria – essendo in zone rosse non ne potranno prescindere assolutamente: sarà infatti vietato fino al 3 dicembre ogni spostamento inter e infra regionale. Per le rimanenti regioni – sia le due in zona arancione: Puglia e Sicilia, sia tutte le altre in zona gialla – l’autocertificazione servirà eccome. Quantomeno perché dalle 22 alle 5 del mattino su tutto il territorio nazionale scatterà il coprifuoco degli spostamenti.

I motivi per spostarsi

Ci si potrà spostare in quegli orari soltanto per alcuni ordini di motivi: comprovate esigenze lavorative, motivi di salute, altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio. Dunque, in tutti questi casi, si dovrà esibire l’autocertificazione.

Come è fatto il modulo

Il modulo, già disponibile sul sito web del Viminale, è lo stesso che era stato predisposto in occasione del Dpcm del 24 ottobre e già utilizzabile per le ordinanze in vigore nelle regioni dove era stato stabilito il coprifuoco. Si tratta di un modello standard che avranno a disposizione tutte le pattuglie delle forze di polizia. I cittadini dovranno indicare i motivi dello spostamento. I controlli saranno fatti a campione e chi non riuscirà a dimostrare il motivo indicato nell’autocertificazione, sarà denunciato. In sostanza come già avveniva nel corso del lockdown a marzo e aprile di quest’anno. Si ripresenta una situazione simile, sebbene l’Italia vada in quello che è stato definito una sorta di lockdown “light” per zone, non lontano da ciò che accade in Germania. Da venerdì 6 novembre a giovedì 3 dicembre, salvo proroghe.