Come molti grandi artisti, anche Fiorella Mannoia ha dimostrato di saper occupare il lockdown nella maniera più creativa e produttive di tutte. Ad appena un anno da Personale, la cantautrice è di nuovo nei negozi, con il lancio del suo nuovo lavoro Padroni di Niente. Un album concepito interamente nel corso delle settimane chiusa in casa, inciso e preparato per un’uscita lampo quasi a sorpresa. “Mi sono chiesta se fosse il caso di distribuirlo adesso“, ha ammesso in conferenza stampa la cantante, rivelando i propri dubbi in merito ad un progetto musicale in un simile periodo. “La possibilità di rinviarlo c’era, ma abbiamo scelto di andare avanti“.
Alla presentazione dell’ultimo lavoro Fiorella Mannoia lancia l’allarme: “Ci sono 250mila persone rimaste a casa, il Governo faccia qualcosa”
Per una musicista così legata al proprio pubblico come Fiorella Mannoia, pubblicare un disco riservato esclusivamente allo streaming, senza tour né attività a supporto, è forse la cosa peggiore. Ma l’artista non dimentica le conseguenze più gravi di una tale situazione, occupando il suo spazio per lanciare un appello dei toni forti alle istituzioni. “Dobbiamo ripartire, e dobbiamo farlo a qualunque costo“, è esplosa la cantautrice, facendo sentire la propria voce. “Anche con produzioni scarne, platee dimezzate, ma dobbiamo ripartire. Bisogna rimettere in piedi la macchina, o sarà un disastro“.
Una prospettiva apocalittica che non è ovviamente limitata al proprio lavoro, ma che Fiorella Mannoia espande al destino dell’intero settore, con occhio a quei tecnici, operatori e lavoratori ormai allo stremo. “Nessuno vieta agli artisti di mettersi le mani in tasca e aiutarli“, afferma ancora, forse polemica nei confronti di altri colleghi. “Ma questo è un impegno che deve prendersi il Governo in primis. Parliamo di 250mila persone rimaste a casa, che ora si stanno arrangiando con altri lavori“. Un’intera industria in attesa di un segnale, che pure sembra non arrivare. Il rischio immaginato dalla cantante è che, al momento della ripartenza, lo scenario sia irrimediabilmente cambiato. “Quando torneremo a suonare dal vivo tutte queste persone potrebbero non essere più disponibili”, paventa inquieta. “Purtroppo ad oggi non ci danno soluzioni“.
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