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Covid, come sarà il Natale 2020? “Solo con parenti stretti, presto le regole”

Lo afferma la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa

Cosa succederà a Natale in quest’anno orribile della pandemia del Covid? Potremo trascorrere le feste in gruppo, in famiglia e con gli amici, come sempre? Sono domande semplici ma che adesso tutti cominciamo a farci, visto che la seconda ondata del coronavirus si abbatte duramente sull’Italia.

Parenti di primo grado

“Ci sarà un provvedimento che riguarderà il Natale – dichiara in un’intervista alla Stampa la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa -. Si deve dire che non deve essere un Natale solitario, ma che le famiglie possono riunirsi nel nucleo ristretto, parenti di primo grado, fratelli e sorelle. La gran parte delle restrizioni attuali è bene che restino, magari con un allentamento del rigore per alcuni esercizi”.

Il nemico è il tempo

Zampa fa capire che le nuove regole per il Natale in famiglia sono allo studio del governo e presto saranno rese note in via ufficiale. “Questa epidemia – dice – va affrontata con una grande razionalità, che misuri l’impatto delle azioni messe in atto. Ma siamo tutti consapevoli che se il trend non muta, nessun servizio sanitario al mondo potrebbe reggere. Se tutto si rivelasse inefficace, nessuno attenderà fino all’ultimo. Bisogna combattere con un elemento fondamentale che è il tempo e nessuno farà tardi, tanto meno il ministro Speranza”.

Controlli e sanzioni

Zampa si dice anche “sbalordita della leggerezza” di chi va in giro senza mascherina o siede al bar senza rispettare il distanziamento: “Non vedo controlli e sanzioni”, lamenta. A suo avviso, riporta online l’Agi, “è passata una narrazione minimalista e molti scienziati e molti politici non hanno contribuito a mantenere il rigore necessario”. Sul vaccino, la sottosegretaria prevede che “i cittadini comuni potranno essere vaccinati entro l’estate (2021, ndr.). Ma anche i medici di base – sottolinea – devono in questa fase fare la loro parte, con visite e tamponi, altrimenti rischiano la convenzione con lo Stato”.

Perché accusare i medici di base?

In realtà la medicina del territorio è sotto forte stress. I medici di base sono spesso completamente oberati dalle richieste dei pazienti. Nella Toscana che da domani 11 novembre passa da zona gialla ad arancione, ad esempio, si cercano affannosamente posti letto ma la medicina del territorio non sta meglio. A Pisa, ad esempio, dove gli ospedali sono saturi, alcuni medici di base sono costretti a seguire a domicilio almeno venti pazienti Covid, una buona metà dei quali non risulta ancora ufficialmente tale, senza provvedimento e contact tracing.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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