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Covid, zona rossa per Campania e Toscana

La decisione è arrivata venerdì 13 novembre

Aggiornamento ore 17:26 – Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata di oggi 13 novembre una nuova ordinanza. Da domenica 15 novembre passano in zona rossa Campania e Toscana; in zona arancione Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche.

 

La Campania e la Toscana passano a zona rossa, oggi 13 novembre. La Campania era finora in zona gialla mentre la Toscana in zona arancione. Lo riporta l’agenzia di stampa Ansa, citando fonti della Cabina di Regia-Iss sul monitoraggio del contagio Covid. Emilia-Romagna, Friuli e Marche potrebbero diventare zona arancione. “Prima di pubblicare l’ordinanza ho voluto chiamare personalmente il ministro Speranza che mi ha detto che la Campania è diventata zona rossa”. Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in un video su Facebook.

Lombardia: “Indice Rt a 1,5”

Era attesa per oggi 13 novembre la decisione del governo sull’eventuale passaggio ad arancione o rosso delle regioni in base al livello di contagio di coronavirus. La Lombardia fa sapere che l’indice di contagio Rt è all’1,5 a livello regionale, e quello di Milano tra l’1,2 e l’1,3. Per la Campania, invece, i farmacisti lanciano l’allarme: “Mancano bombole d’ossigeno”. Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo dichiara: “Il governo è pronto a stanziare altre risorse per eventuali nuovi aiuti, anche con un Ristori Ter”.

La rabbia di De Luca

“Noi eravamo per chiudere tutto ad ottobre, per un mese, per avere un’operazione di fermo del contagio e che ci avrebbe fatto stare tranquilli a Natale – ha dichiarato in un video in diretta su Fb il presidente Campano De Luca -. Da sempre abbiamo avuto una linea di rigore più degli altri, da soli. Il Governo ha fatto un’altra scelta, ha deciso di fare iniziative progressive, di prendere provvedimenti sminuzzati, facendo la scelta della cosiddetta risposta proporzionale, più aumenta contagio più prendiamo provvedimenti. Una scelta totalmente sbagliata, perché il contagio non aumenta in modo lineare, ma esponenziale”. “Fatti salvi 3-4 ministri non è un governo, anziché andare allo sbaraglio sarebbe meglio avere un Governo che non produca il caos che è stato prodotto in Italia. In queste condizioni meglio mandare a casa il Governo”, rincara la dose De Luca.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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