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Papa Francesco telefona a Joe Biden, secondo presidente cattolico dopo Kennedy

Anche la Cina ha ufficialmente riconosciuto la vittoria del successore di Trump

Papa Francesco ha chiamato al telefono il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden. Il pontefice, come già hanno fatto non pochi altri capi di Stato, si è congratulato per la vittoria nelle elezioni americane del 3 novembre scorso. Il senatore veterano del Partito democratico, assicurandosi oltre 74 milioni di voti, è risultato il candidato presidente più votato nella storia degli Usa. Non solo. Biden è il secondo presidente cattolico degli Usa dopo John Fitzgerald Kennedy, un fattore, questo, che di certo il pontefice ha ben presente.

Cosa si sono detti

“Papa Francesco ha telefonato a Joe Biden per offrirgli le sue benedizioni e congratulazioni”, ha reso noto con un messaggio su Twitter lo staff del neo presidente. Dal canto suo Biden “ha ringraziato Sua Santità e ha evidenziato il suo apprezzamento per la sua leadership nel promuovere la pace, la riconciliazione e i legami comuni dell’umanità in tutto il mondo”. Nel corso della telefonata col Papa, Biden “ha espresso il suo desiderio di lavorare insieme al Pontefice sulla base della comune fede nella dignità e nell’eguaglianza di tutti gli esseri umani”. I temi che i due leader hanno discusso sono stati “l’emarginazione e la povertà, il cambiamento climatico, l’accoglienza e l’integrazione di immigrati e rifugiati”.

John Kennedy, primo presidente Usa cattolico (1960-1963)

Anche la Cina si congratula col presidente eletto

La Cina stessa ha presentato le congratulazioni a Joe Biden per la vittoria nelle elezioni presidenziali statunitensi. “Rispettiamo la scelta del popolo americano“, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin. “Ci congratuliamo con Biden e con la vice presidente eletta Kamala Harris”. Inoltre, ha aggiunto il portavoce, “allo stesso tempo, i risultati saranno confermati secondo le leggi e procedure degli Stati Uniti”. Le congratulazioni di Pechino sono maturate a una settimana quasi dal superamento dei 270 Grandi elettori da parte di Biden, soglia minima per rivendicare la vittoria. Malgrado il presidente Donald Trump abbia rifiutato di ammettere la sconfitta annunciando al contrario una serie di azioni legali in diversi stati americani sulle accuse di illegalità del voto. Le quali, però, al momento non risultano suffragate da prove. O, se dovessero risultarlo, non appaiono comunque tali da ribaltare l’esito delle elezioni più tormentate degli ultimi decenni.

La nota sulla telefonata col Papa (Twitter / Biden-Harris Presidential Transition @Transition46)

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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