Un nome importante ed evocativo, il suo, che nella religione e nella mitologia greca indica la dea primordiale, la Terra. Lei è Gea Dall’Orto, classe 2002, attualmente in televisione con “Gli orologi del diavolo“, in cui interpreta Joy Merani, la figlia adolescente di Marco (Giuseppe Fiorello). In onda dal 9 novembre, la serie TV in quattro puntate e otto episodi, diretta da Alessandro Angelini, è ispirata alla storia di Gianfranco Franciosi, meccanico navale diventato agente infiltrato tra i narcotrafficanti. “È la parte che collega Marco alla realtà“, spiega quando le chiedo di parlare della ‘sua’ Joy.

A soli 18 anni, Gea vanta numerose partecipazioni importanti, da “Le piccole idee” a “Mio fratello rincorre i dinosauri” ma, per lei, la soddisfazione più grande è quella di essere stata diretta da Nanni Moretti in “Tre piani”: “Un’ esperienza unica“, afferma con la voce flebile ed emozionata ma consapevole. Consapevole di aver recitato con i grandi del cinema italiano. Quella di Gea per la recitazione non è solo una passione, è molto di più. È un legame con i valori, è il frutto di una bella eredità, quella di suo nonno: “Vederlo recitare sul palco, ma anche leggermi le storie della buonanotte, mi ha fatto innamorare del suo modo di parlare e ho deciso di fare l’attrice anche io… o almeno di provarci”.

Ph copertina:  ROBERTA KRASNING

In questi giorni sei sul piccolo schermo con la serie “Gli orologi del diavolo”. Chi è Joy?

Joy è la figlia di Marco. È una ragazza allegra e sorridente, le piace la danza, stare insieme alla sua famiglia, aiutare il padre e il nonno Antonio e lo zio al ristorante. È l’elemento che unisce questa famiglia, la parte più umana della serie ed è quella che più lega Marco alla realtà.

Ci sono tratti che vi accomunano?

Io e Joy abbiamo in comune, oltre alla passione per la danza, il rapporto con il padre, molto profondo e controverso, come quello di migliaia di adolescenti.

La serie sta riscuotendo un ottimo successo, un traguardo importante che si aggiunge alla tua carriera: come la stai vivendo?

Sono molto entusiasta di vedere le puntate; sono contenta che così tante persone stiano apprezzando la serie perché credo che sia molto bella e voglio che la vedano più persone possibili.

Quale è stato per te il momento più emozionante sul set?

Ci sono varie scene piuttosto difficili ma mi è piaciuto farle. Sono tornata a casa stravolta ma soddisfatta del lavoro fatto insieme agli altri attori, e grazie alla direzione del regista Alessandro Angelini. Tra queste, la scena in cui addobbo l’albero con mia mamma e corro in camera perché mi manca papà: è una scena che mi ha colpito. O anche quella dell’abbraccio tra Joy e la mamma, interpretata da Nicole Grimaudo, con cui ho instaurato un bellissimo rapporto. È una scena in cui io non parlo, non dico niente, però è molto profonda perché molto vera.

Come è stato confrontarsi con attrici come Nicole Grimaudo e Claudia Pandolfi, al tuo fianco ne “Gli orologi del diavolo” e Anna Valle, con cui reciti in “Luce dei miei occhi”? Ti hanno dato qualche consiglio importante per la tua carriera?

Sì, sono rimasta stupita, ho avuto modo di lavorare anche con Isabella Ragonese in “Mio fratello rincorre i dinosauri”, e tutte queste donne sono state un esempio per la loro umiltà, bravura, garbo gentilezza. Sono ammirabili da tutti i punti di vista, io non mi aspettavo di trovare persone umane dietro delle grandi attrici. Tutte persone gentili. Mi hanno lasciato innumerevoli consigli, ma soprattutto mi hanno lasciato un esempio di come si dovrebbe essere nel lavoro e nella vita.

La tua è una gavetta iniziata nel migliore dei modi. Nonostante la tua giovane età hai recitato con grandi professionisti del cinema italiano. Come è stato lavorare con Giuseppe Fiorello e Nanni Moretti?

Giuseppe Fiorello è stato gentilissimo: mi ha subito accolta, mi ha spiegato molte cose sulla serie durante tutte le riprese, mi ha fatto compagnia e mi ha insegnato tanto. Con Nanni Moretti c’è stato un rapporto diverso, c’è grande stima da parte mia, lo idolatravo da sempre e dietro ho scoperto una persona estremamente professionale ma molto gentile e aperto alle idee dei più giovani.

Come ti hanno accolta sul set?

Mi sono trovata sempre molto bene. Una delle cose che più mi piace di questo lavoro è che ogni set è totalmente diverso. Fai sempre l’attore ma, in fondo, fai sempre un altro lavoro, anche perché cambia personaggio, atmosfera, ambientazione e cambiano perfino le persone. Mi sono trovata sempre bene.

Quale è il più grande insegnamento che porti con te dopo queste esperienze?

Con Nanni Moretti è stato un sogno! Sto crescendo, quindi gli insegnamenti sono tanti. Quello di essere sempre gentile, disponibile e aperta a nuovi input e a nuovi cambiamenti, perché non sai mai cosa aspettarti, anche nella preparazione di una scena che poi viene girata in modo totalmente diverso. Bisogna saper ascoltare.

Un regista con il quale ti piacerebbe lavorare?

Mi sento già onorata di aver lavorato con Nanni Moretti per il quale ho una fortissima stima. Internazionali? Wes Anderson.

Parlando di progetti futuri, dove ti rivedremo?

Sono sul set di Luce dei tuoi occhi“, ambientato a Vicenza, in una accademia di danza in cui Anna Valle è la nostra insegnante. Poi dovrebbe uscire “Tre piani” e tre anni fa ho realizzato un progetto che si chiama “Simple Women” insieme a Jasmine Trinca, presentato al Toronto Film festival, ma che non è stato ancora distribuito in Italia.