Sulla scia della scomparsa di Stefano D’Orazio, l’interesse intorno alla discografia dei Pooh è più alto che mai. Seppur ormai lontana dai palchi, la band italiana resta uno dei must nel mondo del pop nazionale, ancora in grado di catalizzare l’attenzione ad ogni uscita celebrativa; proprio su questa scia si appresta a debuttare nei negozi quella che sarà con ogni probabilità la raccolta definitiva della band. Si intitolerò Le Canzoni della Nostra Storia, e in quattro dischi riassumerà cinquant’anni di musica a firma della band. Con un inedito esclusivo, ad ingolosire; il brano Meno Male, recuperato dalle incisioni del 1971 e per la prima volta pubblicato.

“Questo disco è dedicato a lui”: i Pooh presentano Le Canzoni della Nostra Storia e salutano Stefano D’Orazio per l’ultima volta

Quando Sony ci ha proposto questa raccolta abbiamo subito deciso di spaziare tra il 1966 e il 2016, un arco di tempo in cui è racchiuso tutto il mondo Pooh“, spiega la band lanciando ufficialmente la nuova uscita, prevista al momento per il 20 novembre. “Questi brani sono quelli che meglio hanno rappresentato 50 anni di carriera, i nostri sogni, le speranze, i successi e le delusioni, la nostra amicizia e soprattutto quel filo rosso che da sempre ci lega ai nostri fan. Il nostro pubblico, cresciuto insieme a noi, rimanendo sempre al nostro fianco“.

Non può mancare una menzione a Stefano D’Orazio, a pochi giorni dalla morte. “Da parecchio tempo ci lavoravamo, e Stefano ha avuto un ruolo fondamentale nell’ideazione del prodotto“, ha ammesso il CEO di Sony Music Italia Andrea Rosi in merito alla nascita dell’ultimo lavoro targato Pooh. “Lui è sempre stato la mente strategica del gruppo, e in questi anni ho contato innumerevoli volte in cui era lui a presentarsi con i dettagli in mente per ogni singolo progetto. Quante discussioni, quanta professionalità“. La raccolta sarà ovviamente dedicata alla sua memoria, prima uscita a portare la sua firma successiva alla scomparsa. “Questo destino terribile non ha voluto che partecipasse all’uscita“, conclude Rosi. “Ma le sue parole resteranno sempre. Il disco è dedicato a lui“.

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