Forza Italia, 3 deputati passano alla Lega: c’è anche Laura Ravetto
Fu sottosegretaria nel governo presieduto da Silvio Berlusconi
Tre deputati di Forza Italia alla Camera abbandonano Silvio Berlusconi. E passano al gruppo parlamentare della Lega. Un cambio di casacca tutto interno al centrodestra che però ha guastato l’umore dell’ex premier e dello stato maggiore del partito. Si tratta di Laura Ravetto (nella foto in alto), ex sottosegretario del governo Berlusconi, Federica Zanella e Maurizio Carrara.
“Troppi ammiccamenti col Pd”
Il terzetto, finito ora nell’occhio del ciclone forzista, ha provato a spiegare le proprie ragioni in un comunicato stampa. “Abbiamo deciso di impegnarci in politica convinti che i valori e i programmi del centrodestra siano la risposta giusta per il Paese – è il preambolo, per la verità un po’ scontato -. Ringraziamo Silvio Berlusconi per averci dato la possibilità di tradurre le nostre competenze e il nostro ‘sentire’ in azioni politiche concrete. In qualità di eletti su collegi uninominali con i voti di tutto il centrodestra tuttavia viviamo con disagio le sempre più ampie aperture al Governo e gli ammiccamenti con il Partito Democratico.”
“Forza Italia ha perso la spinta propulsiva”
“Prendiamo atto che Forza Italia ha altresì perso quella forza propulsiva che l’aveva portata ad essere luogo di aggregazione per tutto il centrodestra – insistono Ravetto, Carrara e Zanella -. Riteniamo che quel luogo di aggregazione sia oggi rappresentato dalla Lega di Matteo Salvini.”
“Salvini vuole la rivoluzione liberale”
“Crediamo possa essere il miglior interprete (la Lega, ndr.) di quella rivoluzione liberale i cui valori sono più che mai attuali e necessari. Nonché il Partito con cui meglio portare avanti con coerenza quel programma unitario su cui abbiamo “messo la faccia”, e che non vogliamo tradire.” “Per tutti questi motivi aderiamo convintamente al gruppo della Lega. Certi che – in tale gruppo – ci verrà data la possibilità di continuare a portare avanti al meglio le battaglie politiche. Nelle quali abbiamo sempre creduto e che ci hanno caratterizzati in aula e sui territori”.