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Covid, migliora l’indice di contagio: “Ma non facciamo come in estate”

A livello medio nazionale la diffusione del virus tende a rallentare

Una notizia positiva sul fronte della pandemia di Covid, certificata da una fonte più che autorevole, è arrivata oggi 20 novembre. L’indice Rt, che misura la diffusione del contagio da coronavirus, appare mediamente in decrescita in tutta Italia. L’indice Rt, calcolato sui casi sintomatici, è infatti pari a 1,18. Si riscontrano valori medi di Rt tra 1 e 1,25 nella maggior parte delle regioni.

I dati del monitoraggio

Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. Nel monitoraggio della scorsa settimana si rilevava un indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici pari a 1,43. Si riscontravano inoltre valori medi di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle regioni. Al 17 novembre, 18 regioni su 20 avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva. L’aumento di casi di queste settimane è diffuso in quasi tutto il Paese. Oggi 20 novembre, del resto, si contano in Italia oltre 37mila nuovi contagi e 699 vittime. È la Basilicata la regione con la stima dell’Rt puntuale calcolato al 4 novembre più alto, pari a 1,46. Seguono l’Abruzzo (Rt a 1,32), Toscana (1,31) e Friuli Venezia Giulia (1,27). L’Rt più basso si registra in Sardegna (0,79) e Lazio (0,82). Lo evidenzia la bozza di monitoraggio Iss-ministero della Salute.

Brusaferro: “Ci sono segnali positivi”

Le cose, però, adesso sembrano migliorare leggermente. “Negli ultimi giorni il numero dei casi comincia ad appiattirsi e questo indica il rallentamento dell’incidenza”, ha dichiarato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro. Il professor Bursaferro è intervenuto alla conferenza stampa di oggi 20 novembre al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia. “C’è un’Italia un po’ monocolore perché l’epidemia colpisce un po’ tutto il Paese” ha aggiunto. Sono 732 ogni 100mila abitanti i casi dell’incidenza a 14 giorni ma una quota di regioni si muove sotto tale incidenza” ha sottolineato il capo dell’Iss. E la pressione sulle terapie intensive? “La probabilità di saturazione dei posti letto, anche quelli attivabili, a 30 giorni, si è un po’ allontanata. Ciò vale sia per area medica sia per terapia intensiva”.

Locatelli: “Attenzione a non ripetere gli errori”

La strategia di diversificazione (delle aree di rischio Covid nel Paese) sta dando i suoi effetti ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. “Dico a chiarissime lettere – ha però precisato – che questi indicatori di miglioramento e decelerazione della curva devono essere un invito a essere ancora più stringenti e rigorosi. Bisogna scendere a Rt sotto 1. I dati sono indicativi di uno spiraglio significativo che si apre ma questa è una ragione per insistere. Evitiamo di ripetere gli errori della scorsa estate”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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