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Giorgio Faletti avrebbe compiuto oggi 70 anni: i suoi successi e la sua eredità

Comico, scrittore, attore e cantautore: era nato ad Asti il 25 novembre 1950

Avrebbe compiuto 70 anni il 25 novembre, Giorgio Faletti. Ma se ne è andato il 4 luglio del 2014 a causa di un tumore. Autore di best seller come Io Uccido – 4 milioni di copie vendute -, è stato protagonista televisivo e autore di una canzone, Signor Tenente, rimasta nell’immaginario collettivo degli italiani. Personaggio poliedrico ed eclettico, nel corso della sua vita ha saputo raggiungere il successo in campi diversi. Prima come comico del cabaret, poi come cantante e quindi come scrittore di romanzi e racconti thriller.

Il cabaret

Era nato il 25 novembre 1950 ad Asti. Comincia la sua carriera di cabarettista allo storico Derby di Milano, dopo aver abbandonato il corso di laurea in giurisprudenza. Erano gli anni Settanta e sul palco dello stesso locale circolavano Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Paolo Rossi, Giorgio Porcaro, Francesco Salvi e Enzo Jannacci. Nel 1979 arriva la televisione. Da Antennatre ne Il guazzabuglio a Pronto Raffaella a fianco di Raffaella Carrà.

La televisione

Nel 1985 entra in Drive In, programma televisivo di Antonio Ricci. Il suo personaggio più famoso era Vito Catozzo, ma ne interpreta anche altri, come Carlino, Suor Daliso, il Cabarettista Mascherato, Topolinho e il “testimone di Bagnacavallo”. Poco dopo, a fianco di Zuzzurro e Gaspare crea il personaggio di Franco Tamburino in Emilio. L’incontro con Pippo Budo arriva nel 1990 all’undicesima stagione di Fantastico e poi ci fu anche Stasera mi butto… e tre! con Toto Cutugno.

Il successo a Sanremo

Tuttavia Faletti diventa celebre quando sale sul palco del Festival di Sanremo. È il 1994 e con la canzone “Signor Tenente” arriva secondo vincendo il Premio della Critica. Scrive brani per svariati artisti. Per i Dik Dik Io, te, l’infinito; per Dario Baldan Bembo tutto l’album omonimo Dario Baldan Bembo, nel 1979, e poi per Fiordaliso Mascalzone (1994), per Angelo Branduardi due brani dell’album Camminando camminando, 1996. Il suo talento di autore non si ferma però alle canzoni.

Un genio del thriller

Nel 1994 Faletti pubblica il suo primo libro, intitolato Porco il mondo che che ciò sotto i piedi, edito da Zelig, nel quale si narrano le gesta del suo personaggio più celebre, Vito Catozzo. Il successo vero come scrittore arriva nel 2002 quando sorprende tutti col primo thriller, Io uccido, un best seller assoluto. Nel 2004 esce il secondo romanzo, Niente di vero tranne gli occhi, con più di tre milioni e mezzo di copie. Jeffery Deaver, uno tra gli autori di thriller di maggior successo, dichiara: “Uno come Faletti dalle mie parti si definisce larger than life, uno che diventerà leggenda”.

Film, racconti e romanzi

Nel 2006 recita nel film Notte prima degli esami interpretando il professor Antonio Martinelli, spietato docente di lettere. La sua interpretazione gli vale la candidatura al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Nell’ottobre dello stesso anno pubblica per Baldini Castoldi Fuori da un evidente destino, ambientato in Arizona. Del 2008 la sua prima raccolta di racconti, intitolata Pochi inutili nascondigli e un anno dopo il suo quarto romanzo, Io sono Dio. Tra le ultime sue fatiche letterarie, nel 2010 gli Appunti di un venditore di donne, primo romanzo dello scrittore ambientato in Italia e subito in testa alle classifiche di vendita. In occasione del Festivaletteratura di Mantova del 2011 lo scrittore annuncia il suo sesto romanzo, Tre atti e due tempi. Affetto da tumore polmonare, nella primavera 2014 si sottopone a una serie di cure a Los Angeles. Trasferito all’ospedale Molinette di Torino, muore il 4 luglio 2014, a 63 anni.

L’ultimo messaggio

Si congeda dai suoi fan con un ultimo messaggio sul suo sito. “Purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore. Giorgio”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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