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Scoperta la dieta che ti mantiene giovane: si chiama “antiacida”

Controllare il valore del PH all’interno del nostro corpo è la chiave per mantenersi giovani ed in salute. A garantire quanto sia fondamentale il giusto mantenimento del PH è il dottor Stefano Fais, dirigente di ricerca del Dipartimento di Oncologia Medica e Medicina Molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità, il quale, in una recente intervista concessa a ‘Starbene’ il dottore – nonché autore di più di 200 lavori scientifici tra libri e monografie – ha spiegato quali sarebbero i rimedi più consoni per controllare il valore che garantisce la nostra giovinezza.

“Il valore di riferimento assoluto – spiega il dottor Fais – è quello del sangue arterioso che dev’essere 7,4. È un valore che deve rimanere stabile per restare in buona salute. Appena si abbassa di poco, cominciano i problemi per tutti i distretti corporei.”

 

Dunque, qual è il metodo più giusto per mantenere stabile il valore del PH? Non assumere troppi acidi. A tal proposito partiamo subito con la colazione all’italiana che non è affatto “dolce” per il nostro organismo. È vero, tendenzialmente e abitudinariamente si inizia la giornata sorseggiando un buon caffè o del latte. Si ingeriscono zuccheri semplici che spostano il PH corporeo verso valori acidi, ovvero inferiori a 7. Un valore che non è per niente ottimale per la nostra salute, il che potrebbe essere un valido motivo per rieducare lo stile quotidiano e l’alimentazione. Insomma, i vantaggi di essere “meno acidi” ci sono, come spiega il dottor Stefano Fais tra le pagine del magazine ‘Starbene’.

Come non essere “acidi”

Mantenere il nostro equilibrio acido-basico è fondamentale per la salute ed il benessere psicofisico. Con una sana ed equilibrata alimentazione si diminuiscono alcuni problemi di salute che possono addirittura manifestarsi anche col passare del tempo. Come per esempio l’acidità tissutale che danneggia le ossa e i tendini. In una dieta antiacida, altrettanto fondamentale è l’assunzione dell’acqua che funge da tampone per il nostro organismo.

Proseguendo, gli alimenti alleati sono: broccoli, uva, indivia, pomodori, cavolfiori, alghe, miglio e limone. Ebbene sì, anche quest’ultimo alimento – come il pomodoro – è privo di zuccheri, di grassi e di proteine animali. Il limone è solo in partenza acido. Non appena lo si ingerisce, si trasforma nello stomaco in uno dei più potenti alcalizzanti presenti in natura. Tuttavia, altrettanta attenzione la si ha nella colazione e nei momenti pomeridiani, laddove  spesso e volentieri ci si concedono snack “spezza fame”.

Iniziare la giornata con una salutare colazione antiacidità è l’ideale per contrastare i disturbi che potrebbero nascere dal valore alterato del PH all’interno del nostro corpo. Un frullato di pera, spinaci, sedano e un pezzettino di zenzero, con 10 mandorle non pelate sarebbe un ottimo alleato per contrastare l’acidità.

Attenzione a questi cibi

Nel corso dell’intervista concessa al magazine ‘Starbene’, il dottor Fais ha spiegato quanto sia importante ricordare che gli alimenti di zuccheri semplici insieme alle proteine animali e agli acidi grassi possano spostare l’indice del PH. Dunque, oltre ai dolci, biscotti, caramelle snack e bevande gassate, vanno consumati con moderazione anche gli insaccati. Come anche i formaggi, le uova, il caffè, il tè nero, gli alcolici e le carni rosse.

La prevenzione non solo a tavola

Combattere l’acidità anche al di fuori del contesto culinario è altrettanto fondamentale. Innanzitutto il movimento. La sedentarietà va combattuta, anche camminando a passo svelto per 30 minuti al giorno. In quanto ossigenare i tessuti, significa smaltire le scorie acide ed evitare che se ne formino delle altre. Bere poi due litri di acqua al giorno per alimentare il nostro sistema tampone e ridurre lo stress. Non a caso, un affaticamento mentale con conseguente stato d’ansia, crea vasocostrizione riducendo di conseguenza l’ossigeno nelle nostre cellule. Quest’ultime, in sofferenza, entrerebbero in uno stato di acidosi.

Come misurare il valore del PH

A differenza del prelievo venoso, quello arterioso non si misura quasi mai poiché prevede un procedimento invasivo. Ma un metodo più semplice per conoscere il valore del nostro PH esiste. Come spiega il dottor Fais vi sono gli autotest venduti in farmacia che calcolerebbero il valore PH nelle urine. Basta mettere lo stick sotto il flusso urinario e controllare che il PH sia compreso tra 7,5 e 8. Più il valore scende e maggiore è il rischio di infezioni del tratto genito-urinario oltre ad essere una spia di acidosi.

 

Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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