A distanza di pochi giorni dall’anniversario della morte di Freddie Mercury, approda su Amazon Prime Video il film ispirato ai primi anni di carriera dei Queen: Bohemian Rhapsody. Vincitore di 4 premi Oscar, tra cui quello come miglior attore protagonista per Rami Malek, il film è ora disponibile in streaming. Un’ottima occasione di recuperarlo, per chi non l’avesse visto. Viceversa, un modo per rivivere le intramontabili hit del gruppo britannico.
Bohemian Rhapsody, il maggior successo degli Oscar 2019
Bohemian Rhapsody è stato il film più premiato durante l’edizione degli Oscar 2019. A fronte di cinque candidature, tra cui l’ambitissima per miglior film, che però non ha vinto, è riuscito a trionfare in quattro categorie. Oltre alla quella per il miglior attore protagonista, il film ha ricevuto le statuette per il miglior montaggio, miglior montaggio sonoro e miglior sonoro. Tutto ciò è evidente soprattutto nella sequenza “dal vivo”, vero cuore del film, dello storico Live Aid 1985. Il montaggio frenetico a favore di una pluralizzazione dei punti di vista restituisce la sensazione che si tratti quasi di un concerto autentico. Partendo da questa ottica, anche il lavoro sul sonoro è stato fondamentale, tanto da permettere a Bohemian Rhapsody di ottenere due riconoscimenti specifici. Merito del successo, tuttavia, dipende anche dalla magistrale interpretazione di Freddie Mercury, ad opera di Rami Malek.
Bohemian Rhapsody, le parole di Rami Malek su Freddie Mercury
Diretto da Bryan Singer e Dexter Fletcher (sebbene quest’ultimo non sia stato accreditato), Bohemian Rhapsody porta sullo schermo la storia dietro le intramontabili hit dei Queen. Il film ripercorre la genesi della storica band britannica, risalente agli anni Settanta, fino al culmine della loro popolarità, esemplificato dallo storico Live Aid 1985. In merito all’oneroso compito di interpretare una personalità unica, fragile e forte allo stesso tempo come quella di Freddie Mercury, Rami Malek si era espresso a riguardo:
“Tutti conoscevano l’aspetto macho, audace e impertinente di Freddie Mercury, ma io non credo che nessuno conoscesse la sua parte più intima e personale. Mi è sempre piaciuto essere sfidato come artista e cerco di collaborare con persone che, ancora più di me, amano le sfide. Mi sono immerso in quello che Mercury era, facendo un anno e mezzo di lezioni di piano, di canto, e con un coach che mi ha permesso di fare miei i suoi movimenti ed esprimermi con il suo accento“.