Il dilagare della pandemia del Covid-19 nel mondo non ha fermato lo sviluppo del 5G in tutto il pianeta. Di cosa si tratta? Il termine 5G (che è l’acronimo di “5th Generation”, quinta generazione) indica un insieme di tecnologie. Ovvero quelle i cui standard definiscono la quinta generazione della telefonia mobile. Vale a dire una significativa evoluzione rispetto alla tecnologia 4G/IMT-Advanced. La sua distribuzione globale si è avviata nel 2019 ma è con quest’anno, sia pure travagliato dal Coronavirus, che si sta espandendo ovunque.

Fra pochi anni 3,5 miliardi di abbonamenti

Secondo l’ultimo Mobility Report di Ericsson, a fine 2020 la copertura del 5G raggiungerà il miliardo di persone. In termini di sottoscrizioni di abbonamenti e servizi, ciò significa almeno 220 milioni di contratti, di cui 175 milioni in Cina, l’80% del totale. Nel giro di sei anni – quindi secondo le previsioni per il 2025/2026 – saranno poi 3,5 miliardi gli abbonamenti al 5G, tanti da rappresentare oltre il 50% del traffico dati mobile mondiale.

Obiettivo: 60% della popolazione

Eppure, la copertura di un’area più vasta del mondo tramite rete 5G è ancora lungi dall’avvicinarsi a un livello tale da fa compiere a tutto il sistema un salto di qualità. Il miliardo di utenti che, almeno in teoria, potrebbero beneficiare dello standard di nuova generazione già entro l’anno è pari al 15% della popolazione, mentre nel 2026 si arriverà al 60%. Ad ogni modo, le cifre si avvantaggiano dell’accelerazione avuta dal 5G in Cina, paese che primeggia in quanto a infrastrutture e smartphone venduti. Il report di Ericsson prevede che in Nord America, per la fine dell’anno, circa il 4% degli abbonamenti mobile sarà 5G. Un trend, questo, che procede al livello più alto di qualsiasi regione del mondo. Entro la fine dell’anno, invece, l’Europa raggiungerà circa l’1% di abbonamenti 5G, anche perché, durante il 2020, alcuni paesi hanno ritardato le aste dello spettro radio, necessarie per supportare l’implementazione dello standard.