Compie novant’anni ma non li sente affatto. Un traguardo record è quello che raggiunge proprio oggi, il 2 dicembre 2020, il grande Maestro Roberto Capucci. La fonte di creatività del celebre artista italiano, guai a chiamarlo stilista, nel corso degli anni non si è mai esaurita. Un vulcano di idee e di entusiasmo inarrestabile e contagioso. Il celebre couturier si è lasciato suggestionare persino dal mondo della danza. La scorsa estate ha creato infatti per l’ultima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto i costumi per lo spettacolo “Le creature di Prometeo. Le creature di Capucci”, ottenendo, nemmeno a dirlo, la standing ovation da parte del pubblico.

Attualmente il grande sarto romano, definito da Christian Dior “il miglior creatore della moda italiana, un prodigio”,  è impegnato nell’ideazione degli abiti per le statue raffiguranti la Vergine Maria. Il progetto è nato dopo una visita a Siviglia della Casa della Madonna. Proprio in occasione del suo compleanno Capucci presenta a Isola del Liri la sua ultima fatica intitolata “Grazie- Roberto Capucci e la ricerca della Bellezza” dedicata alla Santa Madre di Dio. Abiti scultura che saranno protagonisti di una speciale mostra virtuale che gode persino il patrocinio della Santa Sede. Lo “scultore della seta“, non si riposa affatto, nemmeno in questi giorni, anzi! Il couturier disegna incessantemente nella sua dimora situata nel centro storico di Roma. “Prendo ispirazione dalla mia testa, dal mio cuore, non penso a nulla di brutto quando disegno. Mi sono reinventato realizzando i vestiti per la danza e disegnando le ceramiche”, afferma Capucci.

In occasione del suo compleanno vogliamo ripercorrere la storia di uno degli abiti più rappresentativi della moda Capucci: l’iconica creazione Nove Gonne.

Nove Gonne ph. credits Claudia Primangeli

Roberto Capucci: l’abito Nove Gonne nasce buttando un sasso nello stagno!

In una recente intervista rilasciata proprio a Velvet Mag Roberto Capucci ci ha confermato che l’ideazione dello splendido abito Nove Gonne nacque in campagna, quando il couturier, all’epoca giovanissimo, buttò un sasso nello stagno. “La fantasia della mente mi ha fatto uscire fuori i cerchi concentrici che poi ho riprodotto su stoffa”. Un’ispirazione semplice ma al contempo carica di impatto visivo. Ed ecco quindi spiegati gli inconfondibili cerchi concentrici della gonna della creazione, ben nove in grado di rendere questo capo un capolavoro leggendario di alta moda. Un abito in taffetà rosso composto da nove gonne concentriche tagliate sul davanti e lasciate cadere nella parte posteriore che divenne ben presto un grande classico della haute couture, concepito nel periodo iniziale del lavoro di Capucci.

L’abito in seta e taffetas è una creazione di Capucci del 1956 ricca di storia come del resto molte altre creazioni dell’artista

Roberto Capucci creò inizialmente il modello tridimensionale in carta. Il designer lo presentò nelle collezioni invernali del 1956/1957 raccogliendo notevoli consensi a livello mondiale e fu una dei capi italiani più celebrati in quella stagione. L’abito lo indossò nel 1957 l’attrice Esther Williams, prima mannequin di Capucci, di passaggio a Roma per le riprese del film Raw Wind in Eden, per un evento benefico della Croce Rossa Italiana. “Gli americani se ne innamorarono follemente. Una copia di questa creazione fu poi acquistata da Esther Williams”, ricorda con orgoglio il Maestro. Nello stesso anno venne utilizzato nella campagna pubblicitaria della Cadillac Series 62 in cui la General Motors scelse di presentare i suoi modelli affiancandoli alle grandi produzioni di haute couture mondiali.

Roma, 1957. Roberto Capucci, qui a 27 anni, nel suo atelier con l’attrice Esther Williams nel corso di una prova per la realizzazione dell’abito Nove gonne, in taffetas di seta

L’abito Nove Gonne divenne iconico in America grazie a Marilyn Monroe

Comparve persino in una delle strisce a fumetti per «The Dallas Morning News» di Alfred James e Mel Casson intitolata ” It’me, Dilly” dedicata a Marilyn Monroe, in cui la diva indossava proprio l’iconica creazione di Capucci. “Marilyn conobbe il mio lavoro grazie al suo fotografo Milton Green, amico di Loredana Pavone, la mia collaboratrice. Milton prendeva i disegni con i campioni della stoffa in atelier e li faceva vedere alla Monroe che me li ordinava, fornendomi le misure”, ricorda Capucci. Marilyn era entusiasta della moda Capucci. Loredana Pavone si recava personalmente a Los Angeles dalla Monroe per farle fare le prove.

Il Nove Gonne è stato esposto nella mostra “Sovrana Eleganza” al Castello Odescalchi di Bracciano nel 2009 e nella mostra “Art into Fashion” al Philadelphia Museum of Art nel 2010. Ha calcato le scene persino dello storico e suggestivo Palazzo Colonna di Roma  grazie all’esposizione “L’elogio della Bellezza” avvenuta nel 2000. Oggi l’abito Nove Gonne fa parte dell’archivio Roberto Capucci, custodito presso la Fondazione Roberto Capucci a Villa Manin a Codroipo in provincia di Udine. “Certo, ci sono anche altri tipi di amori. Per me la moda è stata, oltre che un grande amore, anche un grande virus. Una malattia che uno si porta addosso. Ancora oggi disegno tutti i giorni e tutto il giorno, non ne posso fare a meno. Sempre, ne ho bisogno. È uno sfogo.” Buon compleanno al grande creatore di sogni Roberto Capucci!

Mostra Roberto Capucci “L’Elogio della Bellezza” all’interno della sontuosa Galleria Colonna, al centro l’abito Nove Gonne, ph. credits Massimo Listri

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