Sono ore concitate quelle di oggi 3 dicembre. Entro la giornata è atteso il varo del nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio) sull’emergenza Covid. Come è noto il decreto di Conte indicherà le nuove regole per tutti gli italiani in relazione al periodo natalizio. Nell’ambito delle normative che il premier renderà note – entreranno tutte in vigore da domani 4 dicembre – potranno cambiare i colori delle regioni di tutta Italia. Il 2 dicembre il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia, ha precisato che “entro due settimane tutta Italia sarà zona gialla”.
Tuttavia, stando alle anticipazioni del Corriere della Sera, la Lombardia potrebbe non diventare immediatamente gialla (oggi è arancione come il Piemonte). A seconda dei dati sulla curva dei contagi potrebbe, cioè, diventare gialla un po’ più avanti in dicembre. Le Marche, invece, potrebbero subito tornare zona gialla (ora sono in zona arancione) da domenica 6 dicembre. E la stessa sorte potrebbe toccare anche a Emilia-Romagna, Umbria, Basilicata, Puglia e Calabria. Per il Ponte dell’Immacolata – domenica 6, lunedì 7 e martedì 8 dicembre – migliaia di italiani potranno di nuovo prendere la macchina dopo molto tempo e spostarsi da una Regione all’altra lungo un corridoio giallo inaspettato. Ma l’elenco potrebbe arricchirsi. Anche la Toscana, il Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano potrebbero cambiare colore. La Toscana, in particolare, passerebbe da rossa ad arancione, come l’Alto Adige, mentre Friuli Venezia Giulia tornerebbe gialla.
In attesa, però, delle nuove regole del Dpcm l’attenzione torna anche al vaccino. Quando arriverà in Italia, considerato che dalla prossima settimana è annunciato lo “sbarco” di 40 milioni di dosi di quello Pfizer-BioNTech in Gran Bretagna? Nella sua informativa in Senato, il 2 dicembre, il ministro della Salute Roberto Speranza, ha diffusamente parlato di questi temi, precisando che in Italia i vaccini ci saranno dal gennaio 2021. E sull’argomento è poi tornato anche il ministro Francesco Boccia. “Il vaccino non sarà obbligatorio, ma certo consigliato – ha sottolineato il titolare delle Autonomie -. Certe categorie dovranno essere messe in sicurezza, come anziani, forze dell’ordine, ospiti delle Rsa, sanitari.” Certo, fatte salve le categorie più esposte, quali appunto i medici, e quelle più a rischio, quali gli anziani, non finisce così. Un cittadino che sta bene, che, soprattutto è giovane, quanto dovrà attendere per potersi vaccinare? E gli studenti? “È una riflessione che si sta facendo in Parlamento”, ha risposto Boccia.
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