Ogni dicembre, dal 2002, Chanel presenta una collezione dedicata ai suoi Métiers d’art. Le creazioni mettono in risalto il dialogo creativo tra Virginie Viard, Direttore artistico della griffe, e le Maisons d’art che valorizzano le creazioni del brand. La collezione Prêt-à-Porter Chanel Métiers d’art 2020/2021, distintiva della maison, celebra il savoir-faire degli artigiani: da Parigi a tutta la Francia e in Italia. In particolare i ricamatori di Lesage, gli specialisti della lavorazione della piuma Lemarié, gli artigiani dei bijoux di Desrues. Ma anche gli esperti plissettatori di Lognon, gli artigiani della calzatura di Massaro, i modisti di Maison Michel e gli artigiani dei guanti di Causse Gantier. A fare da sfondo alla presentazione sono state le mura dell’imponente Château de Chenonceau nella Loira. Il defilè si è svolto alla presenza di una sola ospite, la testimonial Kristen Stewart, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza sanitaria.

Chanel Metiers D Art 2020-2021 ph. credits: Chanel

Chanel Métiers d’art 2020/2021: i leggings protagonisti in passerella

In questa nuova collezione predomina il nero, colore simbolo di Chanel. Il tweed è il tessuto onnipresente nella maison dalla doppia C, che, nella Chanel Métiers d’Arts 2020-2021, diventa liet-motive. Appaiono anche le borchie per un allure grintoso dei look. Non mancano i ricami di grande fattura per una donna indipendente e moderna, che sa giocare perfettamente con la moda proprio come la testimonial e musa della maison: la splendida Kristen Stewart. La famosa attrice è l’unica spettatrice della sfilata, seduta su una panca all’ingresso del salone centrale della dimora francese, ammira i look proposti per la prossima stagione.

In questa collezione, in cui il lookbook è scattato da Juergen Teller, ci colpisce la collana con scritta Chanel e il chocker di velluto nero con cuore rosso, un chiaro ritorno agli anni Novanta. Tra gli altri cult della stagione appaiono i guanti neri da passeggio e l’ampio cappello conico con veletta. Ma l’accessorio più identificativo della volontà di rinnovare l’estetica di Chanel, da parte della Viard, sono in realtà i leggings proposti in chiave ultrachic e romantica. La palette cromatica vira dai toni pastello con il rosa pallido, fino a quelli più scuri con il grigio chiaro, il blu elettrico e il classico nero.

Chanel Metiers d’art 2020-2021 ph. credits: Chanel

Château de Chenonceau, il castello delle dame 

Di grande impatto la location scelta per il defilè. Situato nella Valle della Loira in Francia, lo Château de Chenonceau rappresenta l’ispirazione e la cornice ideale per la sfilata Chanel Métiers d’art 2020/2021. Conosciuto anche come “Le Château des Dames” (Il Castello delle Dame), la sua storia è strettamente legata alle donne leggendarie che vi hanno abitato. Tra queste: Katherine Briçonnet, Diana di Poitiers, Louise de Lorraine, Gabrielle d’Estrées e Louise Dupin, ma soprattutto Caterina de’ Medici. Nella seconda metà del XVI secolo, infatti, la regina di origini italiane ha donato a questa residenza il fasto del Rinascimento. Come testimonianza troviamo numerose iscrizioni del suo monogramma che sono ancora visibili nel castello. In particolare le due C intrecciate che hanno una sorprendente somiglianza con la doppia C che Gabrielle Chanel ha presentato nel 1921 sul cabochon del leggendario profumo Chanel n.5.

Chanel Metiers D’Art 2020-2021 Château-de-Chenonceau ph. credits: Château-de-Chenonceau

La vita e la personalità di Cateria de’ Medici e di Coco Chanel sembrano richiamarsi ed intrecciarsi misteriosamente anche nella sfilata Chanel Métiers d’art 2020/2021

Entrambe orfane, educate tra le mura di un convento, le due donne erano appassionate di esoterismo. Si circondavano di simboli e condividevano un’eterna fedeltà al colore nero, nuance predominante nella Chanel Métiers d’art 2020/2021. Il loro singolare gusto e istinto per le arti le resero mecenati dei più grandi artisti dei loro tempi.

L’emblema di Caterina de’ Medici era un monogramma composto da due C intrecciate, proprio come quello di Chanel. Non sappiamo se Coco si sia ispirata direttamente a lei, ma è molto probabile perché ammirava tanto le donne del Rinascimento. Sono sempre stata colpita da uno strano sentimento di simpatia e ammirazione verso le donne vissute da Francesco I a Luigi XIII, forse perché le trovo tutte grandiose, con una magnifica semplicità e una maestà intrisa di onerosi doveri”, racconta Virginie Viard per introdurre la collezione. Ed ancora: “Mi piace che tutto sia confuso, tutte le diverse epoche, tra il Rinascimento e il romanticismo, tra il rock e qualcosa di molto femminile, è tutto molto Chanel” “.

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