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Covid: in Lombardia 4 decessi su 10, tutti i dati sulla pandemia fino a oggi

Un report dell'Istituto superiore di sanità fa il bilancio dell'anno 2020

Con l’approssimarsi della fine dell’anno emergono più nettamente di prima i dati essenziali sulla pandemia del nuovo coronavirus. Secondo un report dell’Istituto superiore di sanità citato dall’Ansa, il 39,9% dei decessi verificatisi per Covid in Italia – dall’inizio della pandemia a oggi -, è avvenuto nella sola Lombardia. In pratica quasi 4 su 10. Vale a dire un totale di 22.252 cittadini morti a causa o come concausa di Covid. Nel nostro Paese si contano oggi 60mila vittime del virus Sars-CoV-2. Lunedì 7 dicembre si sono dovuti registrare 528 morti in più e 13.720 nuovi casi positivi rispetto al giorno prima.

Età media elevata e altre malattie

A livello nazionale, l’età media dei deceduti dall’inizio della pandemia a ora è di 80 anni mentre solo l’1,2%, ovvero 657 persone, aveva meno di 50 anni e il 97% aveva malattie precedenti. I dati del report sono aggiornati al 2 dicembre e descrivono le caratteristiche di 55.824 pazienti. Dopo la Lombardia, la seconda regione per numero di decessi è l’Emilia Romagna con 5.805 (10,4% del totale), seguita da Piemonte 5.556 (10%), Veneto 3.899 (7%), Lazio 2.525 (4,5%) e Liguria 2.419 (4,3%).

Vigilanza rafforzata a Natale

Se questi sono gli ultimi dati disponibili sul fronte dell’emergenza sanitaria, adesso l’Italia è impegnata a “scongiurare la terza ondata“, per riprendere le parole del premier Giuseppe Conte. Ecco perché si precisa di giorno il giorno il piano del ministero dell’Interno per vigilare sulle feste di Natale. E fare in modo che non si ripeta quel clima da “liberi tutti” che ha portato molti ad avere poca o nessuna prudenza durante l’estate. Scatta quindi un’attenzione particolare delle forze dell’ordine nei controlli sulle principali arterie del traffico – strade e autostrade – e nelle stazioni ferroviarie, oltreché negli aeroporti. Il Viminale ha diramato un circolare indirizzata ai prefetti. Come è noto infatti le limitazioni stabilite nel Dpcm in vigore dal 4 dicembre scorso riguardano gli spostamenti tra le regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. E anche quelle tra i Comuni, nelle giornate di Natale, Santo Stefano (26 dicembre) e Capodanno.

Spostamenti monitorati

Ci saranno forze polizia in numero elevato, circa 70mila unità, che saranno addette ai controlli, ha spiegato nei giorni scorsi la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Importante però la puntualizzazione sulle modalità di tali massicci controlli. Le forze dell’ordine, infatti, agiranno “con senso di equilibrio – ha dichiarato la ministra – perché dal momento in cui teniamo aperti i negozi lo facciamo per salvaguardare un certo tipo di economia. ” Il Viminale ha predisposto una più incisiva attività di monitoraggio degli spostamenti alle frontiere italiane. E negli aeroporti. Sia per chi arriva nel nostro Paese che per coloro che vanno all’estero, magari per una vacanza. Chi andrà all’estero al rientro in Italia dovrà trascorrere in via precauzionale un periodo di quarantena.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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