È morto Paolo Rossi, aveva 64 anni. Scompare troppo presto un mito del calcio nazionale. Gli italiani adesso piangono l’eroe del Mundial di Spagna 1982 vinto dall’Italia grazie soprattutto ai suoi gol. La notizia è giunta nella notte tra mercoledì 9 e giovedì 10 dicembre. Rossi era afflitto da tempo da un male incurabile. La moglie Federica Cappelletti, giornalista e scrittrice, ha postato su Instagram una foto che la ritrae insieme al marito e un semplice messaggio: “Per sempre”. E anche su Facebook lo ha ricordato con un’altra immagine di famiglia: “Non ci sarà mai nessuno come te, unico, speciale, dopo te il niente assoluto”.
Pablito, una carriera strepitosa
Nato a Prato il 23 settembre del 1956, a livello di club Rossi indossò le maglie di Juventus, Vicenza, Como, Perugia, Milan e Verona. Ma Pablito, come fu poi soprannominato, è stato soprattutto l’eroe dell’Italia al Mundial ’82 vinto dagli azzurri con Enzo Bearzot in panchina. In quell’edizione della rassegna iridata, Rossi segnò tre gol contro il Brasile guidando l’Italia in semifinale, poi altri due contro la Polonia e uno contro la Germania nella finale di Madrid.
Il ricordo dei compagni
“Sei mesi fa ho perso un fratello, oggi ne piango un altro. Non voglio dire altro, per me questo non è il momento di parlare”. Così al telefono con l’agenzia di stampa Ansa, Antonio Cabrini, compagno di squadra di Paolo Rossi per tanti anni alla Juve e in Nazionale. Cabrini è distrutto nel ricordare il goleador dell’Italia Mundial. “L’ho saputo cinque minuti fa, mi dispiace tantissimo – ha dichiarato invece Dino Zoff -. Non so cosa dire, è stato fulmine a ciel sereno”. “Abbiamo sempre avuto un grande rapporto con Paolo, simpatico, intelligente – ha detto ancora Zoff al telefono con l’Ansa -. Era un po’ che non ci sentivamo, ci avevano detto qualcosa ma non pensavo fosse così grave. I rapporti con lui erano stupendi, era simpaticissimo. Intelligente, aveva tutto per stare bene. Qualcosa difficile da capire”.