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Covid in Australia, stop alla sperimentazione del vaccino: “Falsi positivi all’Hiv”

Gli anticorpi interferiscono con le diagnosi del virus da cui origina l'Aids

Mentre in Europa si attende il via libera ai vaccini contro il coronavirus – dopo che la Gran Bretagna ha anticipato tutti e lo sta somministrando dall’8 dicembre -, in Australia, all’altro capo del mondo, sale la tensione. Le autorità sanitarie del continente australe hanno infatti deciso di interrompere la sperimentazione del vaccino anti Covid.

I test ancora nella Fase 1

Diverse persone che si sono sottoposte ai test sono risultate false positive all’Hiv, il virus da cui origina l’Aids. Il vaccino anti Covid australiano, che secondo i ricercatori sarebbe stato pronto entro la metà del 2021, era ancora nella fase 1 della sperimentazione. Una “prova” elaborata in modo congiunto dall’Università del Queensland e dalla società biotecnologica australiana Csl.

Interferenze fra anticorpi e virus

Quest’ultima ha cercato di spiegare in un comunicato la situazione venutasi a creare. Non sono state segnalate reazioni gravi nei 216 partecipanti allo studio, ha fatto sapere la società biotech Csl, e il vaccino ha dimostrato di avere un “forte profilo di sicurezza”. Tuttavia, i dati degli studi, che sinora medici e scienziati hanno effettuato, hanno portato alla luce un fatto inatteso. Gli anticorpi generati dal vaccino contro il coronavirus hanno interferito con la diagnosi di Hiv. Di qui la conseguenza dell’apparizione di falsi positivi. Se il vaccino fosse stato lanciato a livello nazionale, secondo la Csl avrebbe provocato danni alla salute pubblica in Australia causando un’ondata di falsi positivi nei test per l’Hiv.

“Questo vaccino esce dai piani del governo”

“I test di follow-up (di controllo dopo le cure, ndr.) hanno confermato che non è presente alcun virus Hiv, ma solo un falso positivo su alcuni test Hiv – precisa la nota della Csl -. Non c’è possibilità che il vaccino provochi l’infezione”. Il primo ministro australiano Scott Morrison ha quindi spiegato ai giornalisti che il vaccino “non farà più parte del piano vaccinale del paese”. A ottobre il governo australiano aveva ordinato 51 milioni di dosi del vaccino Csl.

Quello Pfizer-BioNTech? “Non ancora”

A proposito del vaccino contro il coronavirus elaborato dalla Pfizer e da BioNTech, quello già operativo e distribuito in Gran Bretagna, Scott Morrison ha precisato una realtà importante. Il premier ha infatti dichiarato che non sarà disponibile in Australia fino a quando i funzionari sanitari australiani non saranno certi al cento per cento che si tratti di un prodotto sicuro. E questo nonostante il vaccino sia stato già approvato non solo in Gran Bretagna ma anche negli Stati Uniti e in Canada.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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