Una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 si è verificata in Emilia al mattino di domenica 13 dicembre, alle 10.20. L’epicentro, secondo la localizzazione della sala sismica Ingv-Roma, è stato fra il Reggiano e il Modenese, precisamente a tre chilometri dal comune di Castellarano (Reggio Emilia).
Il messaggio del sindaco
“Fortunatamente nulla di preoccupante – ha scritto su Facebook il sindaco di Castellarano, Giorgio Zanni -. Al momento non si registrano particolari preoccupazioni o criticità”. Il sisma di magnitudo 3.3 è avvenuto a una profondità di 29.4 chilometri. La popolazione lo ha avvertito, ma, appunto, al momento non si registrano danni o problemi particolari. La paura però c’è stata. L’Emilia-Romagna ha già sofferto molto per il violento terremoto del 2012 e ne paga ancora le conseguenze. A Castellarano, per massima prudenza, il sindaco ha organizzato due squadre operative. “Una con tecnici e una con la polizia municipale”, per “un giro di verifica e conferma su tutte le strutture pubbliche e le scuole del nostro comune”.
Una settimana fa in Toscana
Il sisma di oggi 13 dicembre segue di pochi giorni quello del 7 dicembre in Toscana. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia aveva registrato infatti, una settimana fa, una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 nel nord ovest della regione, tra le vallate della Lunigiana e della Garfagnana. Il sisma, a una profondità di 6 chilometri, si era manifestato pochi minuti prima delle 6 del mattino. I comuni più vicini all’epicentro erano stati Casola in Lunigiana (Massa), Minucciano (Lucca) e Piazza al Serchio (Lucca).
Dicembre difficile per l’Italia
Tutta l’Italia è una zona sismica di rilievo, in particolare per quanto riguarda la dorsale appenninica ma non solo. E il dicembre 2020 è cominciato in modo molto pesante, da questo punto di vista. Questi ultimi terremoti seguono infatti il sisma che ha scatenato momenti di paura sul mare: a Pozzuoli e a Napoli. Una scossa era stata rilevata alle 20.23 del 2 dicembre a cinque chilometri dalla cittadina campana, nel cuore della zona flegrea, a soli due chilometri di profondità. Per questo motivo, come tutti i fenomeni legati al bradisismo, la scossa, di lieve entità (magnitudo 1,8), era stata avvertita con forza dalla popolazione di Pozzuoli. Ma non solo. Anche dagli abitanti dei comuni vicini e dei quartieri della zona ovest di Napoli.