Andrea Napoli, Locare: «Tuteliamo i clienti nella locazione, creiamo soluzioni facili e innovative» [ESCLUSIVA]
La start up innovativa, la prima ed unica in Italia che si occupa di rent care e rent warranty
La casa alla luce della recente pandemia è diventata un focus importante per tutti noi. In molti si interrogano su come cambierà la domanda abitativa dopo il Covid-19, il mercato immobiliare in generale e soprattutto le locazioni. Abbiamo parlato di questo e di molto altro ancora con Andrea Napoli, fondatore e Ceo di Locare. La start up innovativa, la prima ed unica in Italia che si occupa di rent care e rent warranty.
Grazie agli innovativi servizi di Compilaffitto, Registraffitto e Salvaffitto, l’azienda segue il cliente dalla prima all’ultima fase del contratto. Locare è un vero e proprio punto di riferimento italiano per le locazioni. Offre assistenza per la tutela e la gestione di contratti d’affitto efficienti, innovativi, semplici da utilizzare ovunque e in qualsiasi momento da parte di proprietari di casa, inquilini ed agenti immobiliari. E’ anche l’unica realtà in Italia con il servizio della firma digitale. Ciò consente di firmare elettronicamente qualsiasi tipo di contratto, compreso quello di affitto.
Intervista esclusiva Velvet Mag a Andrea Napoli
Quando e come nasce Locare?
Sono un ex-assicuratore. Per molti anni ho lavorato sia come intermediario sia con il ruolo di direttore commerciale di alcuni network assicurativi locali. Ho maturato un’ esperienza di oltre dieci anni nel mondo della locazione. Ho creato il concetto di rent care, che è un qualcosa che va oltre al semplice aiuto ai proprietari immobiliari. Siamo la prima ed unica società in Italia ad occuparci di assistenza alla locazione. Creiamo delle soluzioni facili, innovative e veloci per i contratti di locazione.
Di quali strumenti vi avvalete?
Lavoriamo su tre piattaforme informatiche create da noi: Compilaffitto, Registraffitto e Salvaffitto. La prima serve alla compilazione automatica del contratto di locazione. E’ un servizio gratuito di Locare che dà la garanzia di avere contratti d’affitto aggiornati, completi di tutti gli allegati necessari. La seconda serve per la registrazione. In pochi click si calcolano le imposte di registro da pagare.
Salvaffitto si configura invece come il primo ed unico servizio creato finora per la locazione. Una vera e propria forma di tutela da morosità, fino a dodici mesi di canoni scaduti, danni all’immobile e spese legali. Sostituisce la fideiussione e il deposito cauzionale. E’ un servizio di assicurazione immobiliare nel momento in cui ci troviamo di fronte ad un mancato pagamento della locazione. Grazie ad uno speciale algoritmo siamo in grado di dire al proprietario se la locazione è idonea o meno. In questo modo sgraviamo i clienti dalla parte burocratica.
Siete la prima ed unica realtà in Italia ad occuparsi di «Rent Care» e di «Rent Warranty», due concetti totalmente nuovi ed innovativi per il mercato italiano delle locazioni, cosa significa ciò?
Curiamo la locazione e tutto ciò che la circonda. Diamo risposte puntuali e precise alle esigenze di tutti gli attori coinvolti. Siamo l’unica realtà in Italia ad avere il servizio della firma digitale. Questo è un servizio legale a tutti gli effetti e consente alle parti di firmare senza doversi spostare. Locare aderisce inoltre alla Solidarietà digitale. L’iniziativa del Ministero dell’Innovazione tecnologica e della digitalizzazione dove imprese e associazioni hanno messo a disposizione servizi gratuiti. La nostra azienda fornisce infatti a titolo gratuito una registrazione di un nuovo contratto o degli adempimenti per contratti già in essere.
Andrea Napoli due mesi fa ha ottenuto un riconoscimento importante.
Ad ottobre sono stato nominato Segretario regionale di Assocasa Veneto. L’incarico prevede lo sviluppo delle attività dell’associazione Sindacale per la tutela degli inquilini, nell’ambito della Regione Veneto. Ma anche il coordinamento, il controllo delle sedi provinciali attive nella regione di competenza.
Quali sono i maggiori problemi legati alle locazioni a causa del Covid-19?
Il coronavirus ha azzerato i parametri di riferimento di mercato. Oggi è molto difficile capire chi sarà il buon pagatore. I ristoratori, ad esempio, prima della pandemia erano degli ottimi affittuari, ora non è più così. Attualmente ci sono degli aiuti da parte dello Stato per le locazioni, ma non possiamo sapere come sarà l’andamento del mercato nel 2021 o nel 2022. Gli air b and b sono molto meno richiesti.
E’ difficile selezionare l’inquilino, ma anche far vincere ai proprietari di casa la diffidenza verso alcune categorie di potenziali clienti. La manovra degli sfratti abitativi è stata bloccata al 31 dicembre 2020 e si parla già di un’ulteriore proroga. I proprietari immobiliari però non sono le banche, a cui può essere imposto il blocco del mutuo. Bisognerebbe creare dei ristori anche per chi incassa gli affitti non solo per quelli che lo pagano.
Per quanto riguarda la tassazione relative agli affitti?
E’ un altro grande problema. Bisognerebbe reintrodurre la cedolare secca per i contratti commerciali e creare una sorta di canone concordatario di affitto.
Stiamo assistendo ad una delle più grandi crisi economiche e sanitarie che siano mai avvenute. Andrea Napoli che differenze ci sono tra questa attuale e la crisi dei mutui subprime avvenuta nel 2006?
I subprime hanno riguardato soprattutto gli Stati Uniti per cui è stata una crisi marginale. Oggi la pandemia comprende tutti i settori dell’intero pianeta. Quando ci siamo chiusi in casa durante il lockdown a marzo abbiamo realizzato che le nostre abitazioni, che credevamo fossero delle regge, in realtà erano delle carceri! Ci serviva la stanza in più per lo smart working o per dormire da coppia separata. Ma anche il balcone per fumare la sigaretta, il giardino per i bambini. Se prima il must era la casa in centro, oggi si preferisce la periferia per avere una dimora più confortevole e magari un po’ più di verde.
Oltre a ciò, quali sono state le maggiori richieste di questo periodo riguardanti le locazioni?
Diverse statistiche hanno notato che nella fase in cui si registra la possibilità di un nuovo lockdown la gente smette di cercare immobili, sia in affitto che in compravendita. Dopo il primo livello di assuefazione al confinamento si continua invece la ricerca. Tanta persone ambiscono ad avere un’abitazione in locazione anziché di proprietà. Aspettano di compare una nuova casa nell’attesa di vendere ad un prezzo più vantaggioso la propria. Tra i maggiori desiderata attuali, da parte dei clienti, riscontriamo una o due camere in più per lo smart working. Sono richieste anche le stanze multiuso in cui ci si possa allenare e studiare. Ci saranno inoltre degli “affitti di ritorno”. Coloro che possiedono una casa la metteranno in locazione a causa delle difficoltà economiche o le coppie che si separano. Ma anche quelle che prenderanno in affitto un’abitazione per ricongiungersi perché magari abitano in regioni diverse.
Andrea Napoli quali saranno le prossime sfide di Locare nel breve termine?
Nel 2021 prenderà il via il nuovo progetto “Affittiamoci” creato in collaborazione con Frimm. L’iniziativa ci porterà a formare dei rental specialist altamente preparati nel mondo della locazione.