Primo piano

Natale e Covid: il Governo in subbuglio, vertice con le regioni, ore decisive per gli italiani

Si va verso la decisione finale per la stretta nei giorni del 25, 26 e 31 dicembre

Nuova stretta alle misure contro il Coronavirus per Natale e Capodanno. E il piano vaccini sul tavolo sul tavolo del governo per il via libera definitivo. Al mattino di oggi 16 dicembre la riunione tra l’esecutivo e le regioni, convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. Obiettivo: chiudere e confrontarsi in vista delle imminenti festività. Partecipano in videoconferenza anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri. Il premier Giuseppe Conte si aggiornerà con i capi delegazione delle forze di maggioranza per decidere della nuova stretta alle 12.30.

Il piano del governo

Dai prefestivi “fino al 6-7 gennaio è più utile chiudere per tutti. Vogliamo chiudere il più possibile. Penso che sia molto responsabile anche da parte nostra essere conseguenti – ha dichiarato il ministro Francesco Boccia a DiMartedì da Floris -. A maggio eravamo arrivati allo 0.5 di indice contagio, di Rt, ma avendo avanti giugno luglio e agosto. Ora grazie alla misure già prese siamo su quella strada ma abbiamo di fronte gennaio, febbraio e marzo e dobbiamo essere responsabili. Dobbiamo sapere che dal 7 gennaio si riparte, ma si riparte mettendo in sicurezza le reti sanitarie il più possibile. Se non lo facciamo durante le feste di Natale, quando dobbiamo farlo…”. ”In questo momento – ha sottolineato Boccia – la decisione che si aspetta riguarda tre giorni, ovvero 25, 26 e 31 dicembre che tutto il resto del periodo che è già sottoposto a prescrizioni molto chiare”.

Il Cts diviso

Nel pomeriggio del 15 dicembre la riunione del Comitato tecnico scientifico, chiamato a fornire indicazioni all’esecutivo, era stata segnata da un confronto serrato. “Alla fine abbiamo raggiunto un accordo su un’indicazione, è necessario inasprire le misure di controllo della pandemia. Lockdown totale? È un’indicazione che nessuno si è sentito di dare”, ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, a Cartabianca. Toni perentori da Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute. “Non ci si rende conto che siamo in una situazione di guerra”. Per Ricciardi, la soluzione in questo momento ha un “nome e cognome: lockdown”.

Tensioni nella maggioranza

Le fibrillazioni all’interno del Cts rimandano a quelle che dividono la maggioranza di governo. Domani 17 dicembre, e non venerdì, come inizialmente sembrava, dovrebbe svolgersi il meeting fra Italia Viva e Giuseppe Conte. Sul tavolo una verifica di governo. Matteo Renzi spinge per avere maggior peso sia adesso che quando si dovranno gestire i fondi del Recovery fund. Ed è pronto a mettere sul piatto le dimissioni della compagine ministeriali di Iv. Quelli che si preannunciano sono giorni di fuoco.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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