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Papa Francesco: “Natale di restrizioni e disagi ma sarà più vero”

Gli auguri e la riflessione del pontefice all'udienza generale

A poco più di una settimana dal Natale nell’era Covid arriva da Roma il messaggio di auguri e riflessione di Papa Francesco. Nel corso della consueta udienza generale del mercoledì, oggi 16 dicembre, il pontefice ha sottolineato le difficoltà di questo periodo così travagliato dalla pandemia. Ma ha invitato tutti a vedere in tutto questo anche un’opportunità. “Quest’anno ci attendono restrizioni e disagi – ha detto Francesco -; ma pensiamo al Natale della Vergine Maria e di San Giuseppe: non furono rose e fiori! Quante difficoltà hanno avuto! Quante preoccupazioni! Eppure la fede, la speranza e l’amore li hanno guidati e sostenuti. Che sia così anche per noi!”.

Feste “da purificare”, meno consumismo

Il Papa ha richiamato al valore del Natale, “quello vero, cioè la nascita di Gesù Cristo”. “Anche ci aiuti questa difficoltà a purificare un po’ il modo di vivere il Natale, di festeggiare – ha dichiarato Francesco -, uscendo dal consumismo, che sia più religioso, più autentico, più vero”. “Siamo tutti foglie dello stesso albero – ha continuato Papa Bergoglio – ogni distacco ci richiama alla grande pietà che dobbiamo nutrire, nella preghiera, gli uni per gli altri”. Quella del Pontefice è stata una riflessione incentrata sul valore della preghiera, in particolare nei momenti della sofferenza.

Preghiera, l'”antenna” di Dio

“Nella solitudine ci si separa da tutto e da tutti per ritrovare tutto e tutti in Dio”, ha detto ricordando il “cuore compassionevole che non esclude nessuno di chi prega”. Chi prega “prega per il mondo intero, portando sulle sue spalle dolori e peccati. Prega per tutti e per ciascuno: è come se fosse un’ ‘antenna’ di Dio in questo mondo. In ogni povero che bussa alla porta, in ogni persona che ha perso il senso delle cose, chi prega vede il volto di Cristo”.

La messa di Natale in San Pietro

A causa dell’emergenza-Covid, come è già emerso nei giorni scorsi papa Francesco anticiperà la messa della notte di Natale nella Basilica di San Pietro, la sera di giovedì 24 dicembre, alle 19.30. Un fatto inedito che si spiega con gli effetti ancora drammatici della pandemia di Sars-CoV-2 in tutto il mondo. Il rito della notte di Natale, dunque, comincerà due ore prima dell’orario consueto. Di solito, infatti, le celebrazioni natalizie del Papa nella notte in cui si ricorda la nascita di Gesù sono sempre cominciate alle 21.30.

I riti a Capodanno e all’Epifania

Francesco modificherà anche la tradizionale Benedizione Urbi et Orbi del giorno di Natale alle 12. Il rito avverrà nella Basilica di San Pietro e non dalla Loggia Centrale come solitamente accade. Restano invece invariati gli orari del Te Deum del 31 dicembre, alle 17 in San Pietro, così come delle messe del giorno di Capodanno, 1 gennaio 2021, e dell’Epifania, il 6 gennaio. Entrambe queste celebrazioni si svolgeranno alle 10 del mattino sempre in San Pietro. “La partecipazione alle celebrazioni sarà molto limitata”, ha spiegato la Sala stampa vaticana. I fedeli che parteciperanno alle celebrazioni saranno “individuati secondo le modalità usate nei mesi scorsi”. Vale a dire “nel rispetto delle misure di protezione previste e salvo variazioni dovute alla situazione sanitaria”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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