Col Natale alle porte, nel bel mezzo della seconda ondata di coronavirus, scoppia la grana del caro-biglietti sui treni. L’Autorità garante della Concorrenza e dei mercati – la Agcm, ma più nota come Antitrust – ha avviato una pre-istruttoria sugli aumenti dei prezzi. Per il periodo natalizio, infatti, si registrerebbero rincari che, in prima battuta, non sarebbero giustificabili. Dunque l’Antitrust ha inviato a Trenitalia così come a Ntv (i treni Italo) una richiesta di informazioni.

Incremento giudicato anomalo

L’Autorità garante della Concorrenza vuole conoscere con esattezza quale sia l’offerta di collegamenti lungo le principali tratte. Ma vuole soprattutto sapere quali siano i prezzi stabiliti per le varie tipologie di biglietti passeggeri dalle compagnie ferroviarie. Il periodo interessato è quello che va dal 15 dicembre al 15 gennaio 2021. L’Antitrust scrive infatti in una nota di avere rilevato “un incremento dei prezzi nei giorni precedenti e in quelli successivi alle misure di blocco degli spostamenti previste dal Dpcm del 3 dicembre”. Un fenomeno che in particolare interessa, secondo l’Antitrust, il periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021.

“Prezzi lievitati già dal 20 dicembre”

Per chi oggi 16 dicembre cerca un biglietto per un treno ad alta velocità per Roma da Milano, per viaggiare il 20 dicembre, i prezzi di sola andata vanno da 149 a 245 euro per i Frecciarossa di Trenitalia. E da 99 a 116 euro per gli Italo di Ntv. Lo scrive il sito di Avvenire. È anche vero che il crollo dei viaggi in treno a causa delle restrizioni anti Covid ha portato le due aziende a drastici tagli dell’offerta negli ultimi mesi. A ottobre scorso il presidente di Ntv, Luca Cordero di Montezemolo, aveva lanciato l’allarme. Se non arriveranno in tempi brevi i fondi stanziati dal governo – era il suo messaggio – l’azienda rischia di chiudere.

Tre giorni per difendersi

Trenitalia e Ntv hanno adesso tre giorni di tempo per comunicare all’Antitrust “i criteri utilizzati per determinare il numero di collegamenti e i posti disponibili sulle principali tratte nazionali”. Criteri che le compagnie hanno utilizzato “al fine di fronteggiare il prevedibile incremento della domanda nel periodo in questione”, recita il comunicato dell’Autorità Garante del Concorrenza. “Nonché i criteri con cui vengono determinati i prezzi – si precisa – con particolare riferimento allo scostamento rispetto alla tariffa base normalmente applicata per ciascuna tratta”.