Inutile girarci intorno: l’Italia va verso un Natale di forti misure restrittive per arginare il numero di contagi da coronavirus. Non è ancora chiaro se avremo su tutto il territorio nazionale una zona rossa rigida oppure con deroghe, più simile, cioè, a una zona arancione. Sono ore frenetiche a Palazzo Chigi, dove il premier Conte potrebbe varare un nuovo, apposito, Dpcm.
Veneto e San Marino, provvedimenti opposti
Quello che è certo è che il Veneto scatta in avanti. Il governatore Luca Zaia ha annunciato lo stop ai movimenti fuori comune per i veneti ben prima di Natale: da dopodomani 19 dicembre fino al 6 gennaio, l’Epifania. Al tempo stesso, come in un gioco di specchi rovesciato, il governo della piccola repubblica di San Marino, sull’Appennino centrale fra Romagna e Marche, fa sapere che il cenone di Capodanno sarà possibile fino all’una di notte. Il governo sammarinese varerà un decreto con il quale si prolungherà l’orario di apertura dei locali e dei ristoranti per il 31 dicembre.
“Rigoristi” contro “possibilisti”
Ormai nel mondo la pandemia di Covid ha superato la soglia dei 74 milioni di contagiati. Sono 1,65 milioni i morti, secondo i dati della Johns Hopkins University. Dati che rivelano una tragedia planetaria che non accenna a stemperarsi. L’Italia, dal canto suo, va verso una possibile zona rossa di 8 giorni per le feste. E, tuttavia, come ci sono divisioni all’interno del governo tra “rigoristi” e “possibilisti” sulla rigidità delle misure da adottare, la stessa divisione si ritrova tra i governatori delle regioni. Il presidente del Veneto, Luca Zaia ha emesso una nuova ordinanza che anticipa la stretta dei governo, perché lui è fra i “duri”: coloro che avrebbero voluto già proclamata una zona rossa nazionale.
Boccia preannuncia una stretta dura
Gli fa eco a livello nazionale il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. “Dobbiamo fare delle scelte per tutelare i più fragili e gli anziani – ha dichiarato Boccia intervistato in diretta su Sky Tg24 -, a costo di sfiorare l’impopolarità. Dovremo passare il Natale ognuno a casa propria“. Un’affermazione perentoria, arrivata nel primo pomeriggio del 17 dicembre, che non sembra lasciare molti spazi di interpretazione. Sarà il premier Conte a tirare le fila di quella che appare, a ora, una mediazione piuttosto complessa. Ci saranno deroghe per piccoli spostamenti a Natale? Fino a quando dureranno le restrizioni? Lo sapremo presto: sono davvero ore decisive.