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Covid e Natale, Veneto chiuso, corsa verso il Sud. Zona rossa o arancione? Mascherine anche in casa? Oggi il Dpcm

Governo e regioni trattano fino all'ultimo sulle misure restrittive

Sono attese per oggi, venerdì 18 dicembre, le nuove misure anti Covid per il periodo delle festività di Natale con il nuovo Dpcm. Governo e regioni trattano fino all’ultimo sull’ipotesi zona rossa o zona arancione. Ma anche su quanti invitati “non conviventi” possano sedere con noi a tavola al cenone. E se sia raccomandabile, come ha già detto l’Oms, portare la mascherina anche in casa. Il Veneto, assediato dal crescente numero di contagi, anticipa tutti. Il governatore Luca Zaia ha annunciato la stretta: da domani, sabato 19 dicembre, fino al 6 gennaio vietato uscire dal Comune di residenza dopo le ore 14. Con il weekend pre-natalizio è già esodo verso il Sud. Quasi introvabili i biglietti dei treni alta velocità.  

Italia verso la stretta: due ipotesi in campo

La decisione del presidente del Veneto Luca Zaia anticipa, dunque, le restrizioni in arrivo su tutto il territorio nazionale, che hanno diviso i ministri e le forze di maggioranza. “Sono due le ipotesi in campo adesso – ha detto questa mattina 18 dicembre il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini a Mattino 5 -. Una zona rossa che prosegua dalla vigilia di Natale all’Epifania, oppure alternata con qualche allentamento. Io privilegerei questa seconda ipotesi” anche se “non non è una scelta facile”, ha concluso Bonaccini, che è anche il presidente della Conferenza delle Regioni italiane. “L’importante è avere tutti la consapevolezza che ci sia un grande rigore per evitare terza ondata”.

Treni sold out e controlli di polizia

Mentre c’è attesa per capire come andrà a configurarsi l’ulteriore stretta anti-Covid per le festività, è già partito il “grande esodo” degli italiani. I biglietti per viaggiare in treno verso Sud sono sostanzialmente esauriti, ben prima della deadline del 21 dicembre per gli spostamenti tra Regioni. Questo che sta cominciando è del resto l’ultimo fine settimana di shopping natalizio libero prima delle nuove misure. File e assembramenti sono un pericolo per la possibile impennata dei contagi, cosicché il Viminale ha disposto più controlli in stazioni e aeroporti.

Mascherina a pranzo con pochi invitati

Non è escluso, infine, che si varino regole – o meglio: raccomandazioni – sull’utilizzo della mascherina nel corso dei ritrovi in famiglia per le feste. Questa “buona regola”, se così possiamo definirla, è già stata indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come altamente raccomandabile. L’Obiettivo è semplice: frenare al massimo le possibilità di diffusione del coronavirus quando ci ritroveremo tutti insieme a celebrare il Natale e il Capodanno. Già, ma in quanti? Il governo pensa a consentire un ristrettissimo numero di persone da invitare a casa per il pranzo di Natale: non più di due estranei alla famiglia. Del resto il ministro Boccia ha già avvisato tutti: “Natale a casa propria”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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