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Natale Capodanno Epifania, Italia zona rossa. Regole e divieti: cosa si può fare e cosa no

Un vademecum per orientarsi nelle giornate delle festività natalizie

Tutta Italia 10 giorni in zona rossa e 4 giorni in zona arancione. Il coprifuoco che resta dalle 22 alle 5 del mattino. Un massimo di due persone non conviventi da aggiungere a tavola per i cenoni e i pranzi alla Vigilia, a Natale e Capodanno. Spostamenti bloccati ma con deroghe per i piccoli Comuni. Chiusure di bar, ristoranti e negozi ma ristori già predisposti per gli esercenti. Queste, in pillole, le nuove regole del Decreto di Natale che gli italiani dovranno osservare dal 24 dicembre al 6 gennaio, salvo il fatto che i movimenti fra regioni sono vietati già da lunedì 21 dicembre. 

I giorni di zona rossa

Sono complessivamente 10 i giorni in cui sarà estesa a tutta Italia la zona rossa. Eccoli: 24-25-26-27 e 31 dicembre, 1-2-3-5 e 6 gennaio. Si tratta, calendario alla mano, di tutti giorni o festivi o prefestivi. Varranno in tutta Italia le regole finora adottate nelle regioni rosse. Ovvero: sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita sia tra le regioni sia tra comuni e all’interno degli stessi “salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. È però sempre possibile rientrare alla propria abitazione o domicilio. Sono inoltre chiuse le attività commerciali al dettaglioad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabacchie anche i bar, i ristoranti, le gelaterie, le pasticcerie e i pub, che possono effettuare solo la consegna a domicilio e, fino alle 22, l’asporto. Si potrà svolgere sia attività motoria, anche sportiva, “individualmente” e “in prossimità della propria abitazione”. Purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e “con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione”.

I giorni di zona arancione

L’Italia sarà invece tutta arancione nei giorni feriali lavorativi all’interno delle due settimane delle vacanze natalizie. Ossia: il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio. Rispetto alla zona rossa, due sono le differenze principali. I negozi saranno aperti e sarà sempre consentito lo spostamento all’interno del proprio comune di residenza. Il decreto introduce però una norma a favore dei piccoli comuni: sono infatti consentiti gli spostamenti dai paesi con una popolazione non superiore a 5mila abitanti per una distanza di massimo 30 chilometri. Ma “con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.

A tavola con i parenti più stretti

Per tutto il periodo delle festività natalizie il governo ha però introdotto una deroga ai divieti, valida sia nelle giornate in cui l’Italia sarà zona rossa sia in quelle in cui sarà arancione. Si tratta di consentire ai parenti più stretti di vedersi per il pranzo o il cenone. “Lo spostamento verso le abitazioni private – si legge nel decreto – è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22 verso una sola abitazione”. Questa casa deve essere “ubicata nella medesima regione”. Ma soprattutto ci si potrà spostare presso i parenti “nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi”. Questo oltre ai bambini. I minori di 14 anni, infatti, “sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale” non pesano, per così dire, sul numero degli invitati, e dunque non ci sono limiti. Stesso di discorso vale per le persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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