C’è la paura del coronavirus. Ma sale, sempre più forte, il desiderio di tornare a vivere un po’ di normalità. Si spiega anche così l’invasione di strade e centri storici da Nord a Sud dell’Italia per la corsa ai regali, in questo ultimo fine settimana prima di Natale. Qualcosa di più intenso degli anni passati, nel mondo di “prima del Covid”. 

Ultime ore di “libertà”

Scatterà infatti la zona rossa – in pratica un lockdowndal 24 dicembre al 6 gennaio, come è noto. E gli italiani spendono adesso le ultime ore di “libertà”. Con un “ponte” a lunedì 21 dicembre. Sì, perché non mancano timori di un esodo su treni e autostrade per il “rientro alla residenza o domicilio”. Ossia in famiglia per le feste. Malgrado il blocco degli spostamenti fra regioni.

Roma e Napoli: chiusure in centro

La corsa all’ultimo weekend di shopping prima della zona rossa di Natale ha portato assembramenti un po’ in tutte le città italiane, sabato 19 dicembre. Scene che, è facile immaginarlo, si ripeteranno oggi domenica 20 dicembre. I contagi e le vittime del Covid sono ancora su cifre preoccupanti, ma un fiume di gente si è riversato in via del Corso a Roma – poi chiusa parzialmente al pari di piazza Navona – come al Vomero a Napoli, a pochi giorni dall’entrata in vigore delle nuove misure del decreto per le festività.

Bologna e Milano: ressa e code ai negozi

Tanta gente ha invaso anche le vie del centro storico di Bologna per l’ultimo sabato di shopping. In via Indipendenza, via Rizzoli, via Farini, le strade intorno a piazza Maggiore, moltissime persone hanno approfittato per comprare i regali. Strade affollate e file fuori dai negozi più gettonati. Fino alle 18 bar pieni di clienti. In vista della partenza della zona rossa prenatalizia, anche a Milano in tanti si sono riversati in centro. Molti i gruppi di ragazzi nella zona di corso Como e anche in piazza Duomo, ma anche coppie e famiglie piene di pacchetti. Code davanti a tanti negozi: la Rinascente così come Gucci e Vuitton in Galleria, dove la polizia locale regola gli ingressi.

Rientro in famiglia, l’esodo “slitta”

L’esodo che si temeva nelle stazioni e sulle autostrade invece non si è invece verificato, con i controlli straordinari già in funzione. Ma il giorno critico potrebbe essere lunedì, ovvero domani 21 dicembre, quando non si potrà più spostarsi tra regioni ma sarà sempre consentito tornare alla residenza o al domicilio. Gli italiani in vista del lockdown, tra rosso e arancione, che durerà fino alla Befana, si sono accalcati nelle strade per le compere che in tempi normali venivano distribuite nell’arco di parecchi giorni.

Covid: troppi contagi, tante le vittime

E sono 16.308 i positivi al tampone per il coronavirus in 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. I morti sono 553, secondo le cifre rese note il 19 dicembre. Cifre non troppo più basse di quelle che in Germania hanno fatto scattare il lockdown duro fino a gennaio inoltrato. In totale i casi da inizio epidemia in Italia sono 1.938.083, le vittime 68.447. Gli attualmente positivi sono 620.166 (-7.632) , i guariti e dimessi 1.249.470 (+23.384). In isolamento domiciliare ci sono 592.018 persone (-7.192). Calano di 35 unità – nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite – i pazienti in terapia intensiva per il Covid. I ricoverati nei reparti ordinari diminuiscono invece di 405 unità in 24 ore.