Raccontare la storia di quattro teenager affetti da disturbi psichici, e di come la loro amicizia sia di aiuto per superare momenti difficili e salvarsi insieme. Parte da queste premesse “Mental”, la serie TV in otto puntate da mezz’ora circa, prodotta da Rai Fiction e Stand By Me, disponibile su Rai Play dal 18 dicembre.

Si tratta di un unicum nell’ambito della televisione italiana, la prima serie televisiva sui disturbi psichiatrici degli adolescenti, ispirata a “Sekasin”, due stagioni prodotte e distribuite in Finlandia sulla stessa tematica. Ispirata a storie realmente accadute, “Mental” non è un “teen drama, ma una teendramedy” ha dichiarato Laura Grimaldi, sceneggiatrice della serie con Pietro Seghetti, coadiuvati dalla consulenza scientifica della Dottoressa Paola De Rose dell’Unità di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

I protagonisti sono quattro ragazzi che si incontrano in una clinica psichiatrica: c’è Nico (Greta Esposito), sedicenne bullizzata e affetta da visioni, attacchi d’ansia e voci che sente nella testa. Nella sua stessa stanza c’è Emma (Federica Pagliaroli), adolescente anoressica e autolesionista, maniacalmente legata al suo cellulare (anzi, ai suoi cellulari). In clinica arriva poi Michele (Romano Reggiani), ragazzo tossicodipendente con un pessimo rapporto col padre, e a dividere la stanza con lui c’è Daniel (Cosimo Longo), logorroico bipolare spesso preda della paranoia.

Abbiamo intervistato Federica e Cosimo, cioè Emma e Daniel. Nella vita lei è una ventiduenne studentessa di recitazione al centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, lui è un ventenne diplomato alla Roma Film Academy. Per conoscerli meglio abbiamo pensato a un’intervista doppia, e parlare con loro è stato un vero spasso. Innanzitutto perché è stato bello sentire la stima e l’affetto reciproci, e poi perché in una mezz’oretta di conversazione ci siamo fatti un sacco di risate, parlando anche di temi seri e assai profondi.

PH: Francesco Guarnieri

Intervista doppia a Federica Pagliaroli e Cosimo Longo

Che aggettivo usereste per descrivere “Mental”? E perché?

Federica: Innovativa, perché è una serie che parla di disturbi psichici, un problema che è stato spesso considerato marginale. In questi giorni stiamo ricevendo complimenti, commenti e tante esperienze di vita da parte di persone che ci scrivono. Questo ci ha fatto render conto di quanto sia importante aver trattato in modo nuovo questo tema.

Cosimo: Io direi esplosiva. Quando penso a “Mental”, mi tornano alla mente i ricordi di tutta la forza che ciascuno di noi ha messo in questo progetto. Per me è stata un’esperienza davvero forte, proprio esplosiva!

Come è stato il vostro incontro? Vi siete conosciuti subito?

Federica: Il regista Michele Vannucci ha voluto tenerci a distanza fino a due settimane prima dell’inizio effettivo delle riprese. In quei giorni abbiamo fatto un po’ di prove e abbiamo lavorato con la nostra coach Tatiana Lepore. Capitava che ci scorgessimo a distanza, facendo finta di non vederci!

Cosimo: In realtà solo in parte sono riusciti a non farci incontrare: capitava infatti che ci incrociassimo quando andavamo a fare le prove, quindi ci siamo visti prima di iniziare effettivamente a girare.

Federica, cosa hai pensato di Cosimo la prima volta che lo hai visto? E Cosimo di Federica?

Federica: L’ho visto e gli ho fatto un cenno con la mano: da subito mi ha ispirato una grandissima simpatia, e ho pensato che fosse perfetto come protagonista! Poi mi ha trasmesso una grandissima carica di solarità, e tra noi è nata immediatamente una grande confidenza.

Cosimo: Mi ricordo bene quel giorno e quel gesto, ero dall’altra parte della strada rispetto a Federica! La prima volta che ci siamo visti, in realtà, è accaduto ancor prima. Non sapevo chi fosse, ma ricordo che arrivai davanti alla casa del regista dove facevamo le prove: vidi passare questa ragazza bellissima e pensai con sorpresa “Mamma mia!”. Poi parlando con Tatiana e Michele mi dissero che era la ragazza che avrebbe interpretato Emma.

Con che aggettivo descrivereste la vostra esperienza in questa serie? Perché?

Federica: Profonda, perché abbiamo scavato sempre più in fondo al mio personaggio e alle sue emozioni. Ho messo molto di me e delle mie sensazioni in Emma, è stato un viaggio emotivo veramente forte.

Cosimo: Sorprendente, perché è stato il mio primo lavoro e non mi aspettavo di trovarmi così bene, sia con tutta la troupe che con gli altri ragazzi. Non potevo nemmeno immaginare che sarei riuscito a fare tutto quello che poi ho effettivamente fatto, quindi per me è stata un’esperienza sorprendente sotto tutti i punti di vista.

Federica, com’è Cosimo come attore? E per Cosimo, che attrice è Federica?

Federica: Cosimo è un attore instancabile, non si risparmia mai. Io ero sempre preoccupata perché non voleva mangiare a pranzo: “No, io non prendo nulla perché poi mi addormento, devo rimanere concentrato” diceva. Quindi lo vedevamo sempre a mille, come un pazzo, che sudava in continuazione. È un attore che si dà al 100%!

Cosimo: Federica è fantastica da tutti i punti di vista. Io me ne sono accorto soprattutto vedendo il girato. Tra l’altro il suo personaggio è il più complicato della serie: noi altri tre (io che interpreto Daniel, Greta Esposito che incarna Nico e Romano Reggiani che è Michele) mostriamo la nostra malattia agli spettatori, è qualcosa di evidente ed esplicitato. Il personaggio di Emma è l’unica a tenersela dentro, a non poterla mostrare. Nonostante questo è riuscita benissimo ed è molto credibile, è stata proprio brava!

Come è stato il lavoro di squadra, con il regista Michele Vannucci, con Greta Esposito (Nico) e Romano Reggiani (Michele)? Vi siete trovati? Ci sono state difficoltà o momenti pesanti?

Federica: Un po’ tutto quello che hai detto. Come diceva anche Cosimo il mio personaggio era complicato da rappresentare, e lo abbiamo scoperto insieme io e il regista: anche lui aveva dei dubbi su come renderlo al meglio. Ogni cineasta ha un suo modo di comunicare, e ci vuole un po’ di tempo per entrare in sintonia. All’inizio ci sono stati dei momenti in cui non ci siamo capiti bene, oppure mi faceva rifare completamente le scene dandomi indicazioni precise su quello che voleva. È stato complicato, ma molto bello e interessante.

Il lavoro di squadra è stato perfetto perché c’era fiducia da parte di tutti, affidarsi a Michele ci ha salvato perché c’erano tante cose pesanti da vivere e rappresentare. Essendo questo il mio primo set non avevo termini di paragone, ma mi sono resa conto di come non sia scontato riuscire ad avere un affiatamento così forte con gli altri attori, non è affatto banale. Credo siamo stati fortunati.

Cosimo: Sono d’accordo con Federica, anche per me all’inizio è stata dura entrare nel meccanismo del set. Era la prima volta e non sapevo bene cosa fare, cosa evitare, dove andare, quando muovermi. I primi tempi avevo l’ansia di far bene, ma già dopo un paio di giorni le cose sono cambiate. L’atmosfera sul set era di grande collaborazione, aiuto e sostegno reciproco ma anche divertimento. Si sentiva che eravamo lì per fare qualcosa di grande insieme ma anche per divertirci. Un clima molto positivo e bello, infatti poi è andato tutto liscio, non ci sono stati intoppi di nessun tipo.

Il rapporto con il regista e gli altri attori è stato ottimo: come ha detto Federica, anche io più andavo avanti più capivo cosa volesse Michele, anche senza parlarci, e quindi diventava più semplice gestire le situazioni anche da solo. Avevo tanta paura di non trovarmi bene con gli altri tre attori prima di iniziare, temevo che si sarebbe visto. Ovviamente questo non è successo, ci siamo trovati benissimo tutti e quattro.

Mi raccontate un aneddoto divertente avvenuto all’altro sul set?

Federica: Beh, devo dirti la verità, in questo momento non mi viene in mente un episodio in particolare. Ti confesso che dall’inizio alla fine delle riprese io e Cosimo ci siamo divertiti a fare dei video anche stupidini, in particolare con un grosso fallo di plastica, un oggetto di scena che è stato usato durante le riprese di un episodio della serie….

Cosimo: È vero, ci siamo fatti tante risate e quell’oggetto è poi diventato parte di un gioco della troupe, una specie di scherzo con cui tutti si divertivano! Di sicuro ci verranno in mente tantissimi altri aneddoti; te li racconteremo, promesso!

Se ci sarà una stagione 2 di “Mental” cosa vorreste per il vostro personaggio e per quello dell’altro?

Federica: Per Emma vorrei la love story con Mirko (l’infermiere che assiste i ragazzi, interpretato da Simone Liberati, ndr), e sicuramente un approfondimento sulla sua famiglia. Mi piacerebbe che la sua vita giungesse a una svolta: con la sua malattia lei ha abbandonato i suoi sogni, non sa nemmeno più cosa vuole perché è concentrata solo sui disagi legati al suo malessere. Per il personaggio di Daniel vorrei una riconciliazione con il fratello: mi piacerebbe che si rendesse conto della malattia mentale di Daniel e lo perdonasse per avergli rovinato la vita in modo ovviamente involontario.

Cosimo: Anche io per Daniel vorrei sicuramente la riconciliazione con il fratello, che per lui è sicuramente la cosa più importante. Poi mi piacerebbe vedere come evolve la situazione con Tonia (la figlia del primario, interpretata da Elena Falvella Capodaglio, ndr). E vorrei che migliorasse il rapporto tra Daniel ed Emma, perché non è molto approfondito. Abbiamo sempre detto che prima o poi (secondo me nella quinta stagione) quei due di sposeranno! Per Emma anch’io vorrei la storia d’amore con Mirko, innanzitutto perché così si sbloccherebbe un po’, e poi perché sarebbe proprio divertente vederli sul set come fidanzati! Non mi dispiacerebbe nemmeno una vendetta più cattiva verso Jacopo.

Federica: Secondo me anche così come è andata, la vendetta di Emma verso Jacopo è efficace. In fondo, se mi vede felice con qualcun altro, penso possa bastare, ma questo è quello che pensa Federica, non Emma…

Se poteste interpretare un personaggio di una serie tv famosa e vista in tutto il mondo, chi immaginereste per l’altro? Quale personaggio sarebbe il più adeguato?

Cosimo: Sicuramente Federica potrebbe essere la protagonista de “La regina degli scacchi”, è uguale all’attrice Anya Taylor-Joy. Federica lo sai, secondo me se vai a fare un provino e parli in inglese, ti scambiano per lei, siete uguali!

Federica: Tantissime persone effettivamente me lo hanno detto. La cosa mi lusinga perché lei è bellissima e proprio brava… A parte questo, Cosimo lo vedrei benissimo nella parte di un cattivo in una serie americana tipo “Breaking Bad”.

Cosimo: Un cattivone come Tuco Salamanca, ad esempio? Magari! Mi piacerebbe tanto!

Qual è il vostro sogno professionale?

Federica: Già vivere di questo mestiere penso sarebbe un traguardo. Non è affatto facile, noi siamo stati fortunati, soprattutto in questo periodo assurdo. Il mio sogno sarebbe lavorare all’estero, in America, avere l’occasione di incontrare grandi attori. Vorrei lavorare tanto per il cinema, non rimanere incastrata nelle serie, e non mi riferisco certo a “Mental”, che secondo me ha una qualità cinematografica.

Cosimo: Anche per me il sogno è andare all’estero e conoscere quel cinema lì. E poi, come credo accada a qualsiasi attore e attrice del mondo, mi piacerebbe ricevere il più grande riconoscimento per chi fa questo mestiere, cioè vincere un Premio Oscar.

PH: Francesco Guarnieri

Ora fatevi un augurio per il prossimo anno.

Federica: Caro Cosimo, ti auguro tanta serenità, di stare bene con te stesso e con chi ti sta intorno. Ti auguro di ottenere altri bellissimi ruoli, e di incontrami di nuovo sul set di “Mental”.

Cosimo: Cara Federica, ovviamente anche io mi auguro di ritrovarti sul set di “Mental” con me. E poi ti auguro di riuscire a far vedere a tutti quanto sei brava e professionale: sicuramente ti arriveranno altri ruoli perché te li meriti, e mostrerai a tutti la tua grande bravura. E poi ti auguro di essere felice, che è la cosa più importate a prescindere dal lavoro e da tutto il resto!