Siamo quasi agli sgoccioli del 2020, manca ancora poco all’arrivo del nuovo anno e il conto alla rovescia è iniziato. Siete pronti ai fornelli per cucinare il tradizionale zampone e lenticchie? Vi siete mai chiesti perché lo zampone trova il suo spazio temporale sul calendario nel giorno del 31 dicembre? Avete già idea di quale bottiglia di champagne stapperete? Andiamo a scoprirlo insieme.

Le origini della tradizione dello zampone e lenticchie

Che la tradizione del 31 dicembre italiana sia legata allo zampone e lenticchie è un dato di fatto. Basta vedere gli scaffali dei supermercati riempirsi di differenti varietà di questo insaccato di maiale. Ma perché si trova solo in questo periodo? Facciamo un passo indietro alle origini della tradizione storica. In questa vicenda vince il detto “la necessità aguzza l’ingegno”.

La storia ci porta indietro al 1511, durante l’attacco dell’esercito di Papa Giulio II della Rovere alla città di Mirandola dove all’epoca era governata da Giovanni Pico della Mirandola. Durante lo scontro, i cittadini erano affamati e non avevano nulla, erano rimasti soltanto gli allevamenti di maiali in pericolo per la battaglia. L’idea geniale per risolvere la questione gastronomica venne al cuoco di Giovanni Pico della Mirandola: Ammazzare tutti i maiali e conservarne le carni. Per evitare che si deperissero, il cuoco diede disposizione di selezionare la parte magra dell’animale e insaccarla con la pelle dello zampone. Fu un’intuizione vincente, anche se i mirandolesi persero la battaglia.

Il 31 dicembre diventa il giorno speciale per consumare lo zampone con le lenticchie

Nel 1800 lo zampone diventa famoso insieme al “cugino” cotechino, poiché citati in alcuni scritti letterali. Sia il gastronomo Romano Agnoletti che lo scrittore Émile Zola citano nelle loro composizioni momenti di convivialità intorno a un piatto di zampone. Da allora, questo piatto è simbolo di buon augurio, e il suo consumo viene collegato ai giorni di festa. Il 31 dicembre è proprio l’ultimo giorno dell’anno, al quale la tradizione ha assegnato alla mezzanotte l’orario per il consumo dello zampone con le lenticchie. Queste ultime sono il simbolo dell’abbondanza, della fortuna e della prosperità. Il miglior augurio per cominciare bene un anno nuovo.

La ricetta del 31 dicembre: zampone e lenticchie

Lo zampone di Modena può essere accompagnato da varie verdure. La ricetta tradizionale vuole un letto di lenticchie, in porzione abbondante. Ingredienti: 1 zampone di Modena, lenticchie, pancetta, cipolla, pomodorino, sedano, un pizzico di sale, olio extravergine di oliva e acqua.

Esecuzione: in una pentola alta antiaderente, adagiare la cipolla tritata, 2 pomodorini interi, il gambo del sedano, tagliato a pezzi grossi; aggiungete al composto, la pancetta e un filo d’olio per farla rosolare. Non appena terminata la rosolatura, unire le lenticchie secche, amalgamatele bene al composto, e aggiungere acqua in abbondanza, per facilitarne la cottura. Coprite con coperchio e lasciate cuocere a fiamma bassa per circa 2 ore. Ultimata la cottura delle lenticchie tagliate lo zampone a rotelle spesse, che avrete riscaldato secondo le modalità preferite. Adagiate in un piatto da portata le lenticchie, e unendovi sopra le fettine di zampone. Servire in tavola ben caldo.

Beviamoci su con lo champagne alla mezzanotte

Bollicine per dare il benvenuto al nuovo anno e per preparare il palato alle note salate dello zampone e delle lenticchie. La tradizione diffusa, senza confini regionali in Italia, detta la priorità di stappare alla mezzanotte del 31 dicembre una bottiglia di champagne, e solo dopo mangiare lo zampone e lenticchie. Forse nelle vostre case avrete già una bottiglia, mai aperta. In questo anno particolare di riduzione dei momenti sociali, le occasioni per festeggiare si sono cumulate tutte insieme.

Proprio per quella bottiglia mai stappata, conservata per festeggiare una ricorrenza particolare come il compleanno o l’anniversario di matrimonio, è arrivato il suo momento. Apritela per il 31 dicembre quest’anno, è certamente il momento giusto. Mai come in questo 2020 ci è stato insegnato di non rinunciare alle piccole cose; allora buttiamo alle spalle tutto ciò che è stato e ricominciamo con un brindisi semplice ma dal cuore grande. I miei migliori auguri per un nuovo anno: che il 2021 restituisca a tutti la libertà negata e le grandi gioie della vita.