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Covid, troppa neve: slittano le consegne del vaccino. Dal 7 gennaio Italia di nuovo in tre colori: le regioni più a rischio

Ritardi nell'arrivo di 470mila nuove dosi dal Belgio del prodotto Pfizer

Battuta d’arresto nella distribuzione del vaccino Pfizer anti coronavirus. Un carico di 470mila dosi rischia di restare in Belgio a causa del maltempo, bloccato dalle nevicate. Slitta così almeno di un giorno l’arrivo delle dosi previste nelle regioni italiane. Liguria e Piemonte hanno annunciato già il rinvio. E dal 7 gennaio, all’indomani dell’Epifania, l’Italia potrebbe tornare al regime di divisione in tre fasce di colori: zona rossa, arancione e gialla. A seconda della gravità dell’emergenza Covid. Proprio come avvenuto in questo inverno fino al lockdown di Natale.

I sistemi sanitari sono pronti

Malgrado il rinvio per causa di maltempo e trasporti più difficili, in queste ore è comunque tutto pronto per “inondare i sistemi sanitari di vaccini”. Così come annunciato due mesi fa dal governo. Dalle 65mila dosi in Lombardia alle 44mila del Lazio, 40mila in Piemonte e 16mila in Liguria, le regioni si preparano. Lo slittamento delle consegne di 470mila dosi del vaccino Pfizer – il carico che, secondo i piani europei, ogni settimana arriverà in Italia – dovrebbe durare non più di un giorno. Piemonte e Liguria hanno già ufficializzato lo slittamento. “Ragioni logistiche legate all’ondata di neve in tutta Europa” è la motivazione ufficiale.

Ritardi anche per la Spagna

Le prime dosi del nuovo lotto (dopo quello, simbolico, di 9.750 dosi del 27 dicembre) dovrebbero comunque arrivare entro il 30 dicembre. Ed essere distribuite fino a tutto il 31. Restano però un giallo i tempi annunciati dalla Pfizer, che consegnerà con i propri mezzi i vaccini in 300 punti sparsi sul nostro territorio nazionale. Il colosso farmaceutico, alcune ore prima che trapelassero i rischi di uno slittamento anche in Italia, aveva annunciato ritardi di un giorno anche in Spagna. “A causa di problemi logistici” della società in Belgio.

Le regioni che non torneranno “gialle”

Con la fine dell’anno si guarda comunque avanti. Il mese di gennaio 2021 sarà decisivo per il decollo della campagna vaccinale ma non solo. Le autorità dovranno valutare il nuovo livello dei contagi di Covid in Italia. I dati ufficiali del ministero indicano al 28 dicembre 8.585 nuovi casi e 445 vittime. In che situazione ci troveremo a gennaio inoltrato? Ecco che, per evitare una terza ondata di coronavirus, da più parti evocata, l’Italia potrebbe tornare a essere divisa in tre fasce. Dopo la zona rossa valida per tutti fino al 6 gennaio (a parte i tre giorni arancioni del 29 e 30 dicembre e del 4 gennaio), è altamente probabile che dal 7 ritorni il sistema a tre colori per classificare le regioni in base alle restrizioni anti-coronavirus vigenti. Ma al termine delle misure natalizie, alcune regioni che il 23 dicembre erano “gialle” rischiano di ritrovarsi “arancioni”: tra queste il Veneto e la Puglia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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