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Covid, Italia ultimo dell’anno in zona rossa: veglioni vietati e coprifuoco. Negli Usa 4mila morti in 24 ore

Tutte le regole e i controlli per il Capodanno e fino all'Epifania

Con la giornata di oggi, ultima di questo annus horribilis 2020 del Covid, l’Italia torna tutta in zona rossa, per gli ultimi 6 giorni di lockdown, fino all’Epifania. Una “pausa” in zona arancione sarà quella del 4 gennaio. Come successo per il Natale, anche il Capodanno sarà sorvegliato speciale da parte delle forze dell’ordine impegnate nei controlli. Non solo su strade e autostrade ma anche sul web, per intercettare i tentativi di organizzare feste e veglioni clandestini. L’obiettivo è quello di evitare assembramenti pericolosi, in particolare nella notte di San Silvestro. Il coprifuoco, che solitamente termina alle 5, sarà allungato fino alle 7 del mattino del primo gennaio. Situazione sempre più grave, sul fronte pandemia, negli Stati Uniti: quasi 4mila le persone uccise dal virus nelle ultime 24 ore.

Zona rossa fino al 6 gennaio

Le restrizioni saranno quelle già predisposte nella settimana di Natale, dal 24 al 27 dicembre, con il divieto di spostamento. Salvo la possibilità di andare a trovare amici o parenti, in massimo due persone (ed eventuali figli sotto i 14 anni o persone disabili) e una sola volta al giorno. Stando sempre attenti comunque al divieto assoluto di muoversi nelle ore del coprifuoco. Ovvero a partire dalle 22, se non per comprovate esigenze di lavoro, di salute o di necessità e urgenza. I trasgressori rischiano multe che possono variare dai 400 ai 1.000 euro.

Controlli serrati: auto, locali e botti

In casa si possono ospitare al massimo due persone non conviventi, esclusi sempre i minori di 14 anni. Per questo le forze dell’ordine predisporranno controlli più serrati, in particolare sulle auto con più di due passeggeri. La preoccupazione, infatti, è che rispetto al Natale – quando a spostarsi sono state in particolare coppie o famiglie – durante la notte di San Silvestro siano invece amici e conoscenti a viaggiare insieme verso feste vietate. Un particolare faro sarà rivolto sui locali chiusi, che potrebbero essere riaperti illegalmente, e anche nei tradizionali luoghi di assembramento, come strade e piazze delle città. Controlli predisposti poi per verificare il rispetto delle normative anti-botti e fuochi d’artificio, previste in numerose città italiane, da Bologna a Palermo, a Napoli.

Restrizioni anche dopo l’Epifania?

Le restrizioni di Capodanno potrebbero non essere le ultime per gli italiani. Le fasce colorate – come ha confermato il premier Giuseppe Conte nella conferenza di fine anno – resteranno ancora, soprattutto per scongiurare una terza potenziale ondata di Covid. “Dobbiamo solo capire – ha detto il presidente del consiglio – se le varianti, come quella inglese, che hanno un tasso di contagiosità più elevato, ci richiederanno o meno l’aggiornamento delle nostre misure. Altrimenti il sistema per fasce col monitoraggio è assolutamente adeguato anche per la terza ondata“. E intanto, in vista del 7 gennaio – e quindi di una cauta ripresa – sono diverse le attività che chiedono chiarezza sul futuro.

Stati Uniti, è allarme per il dilagare dei contagi

Se l’Italia affronta il nuovo anno che arriva con la pandemia ancora forte ma sotto costante monitoraggio, negli Stati Uniti la situazione dell’emergenza sanitaria appare fuori controllo. Gli Usa hanno registrato quasi 4.000 morti per Covid-19 in 24 ore: si tratta di un nuovo picco. Nella giornata di mercoledì 30 dicembre il Paese al mondo più colpito dal coronavirus ha riportato 3.927 decessi. Il totale sale così a 342.259, secondo i dati dell’università americana Johns Hopkins. I nuovi casi di contagio giornalieri sono stati 189.671, che portano il totale a oltre 19,7 milioni.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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